
Ruba il gatto e lo Ricatta: “Paga o ammazzo il gatto”
Pensava di aver smarrito il gatto. Invece….
“10 mila euro o ti ammazzo il gatto”. Tutto inizia quando un imprenditore di Parma smarrisce la gatta soriana tricolore a cui è molto legato. Nel tentativo di ritrovarla, tappezza giustamente la sua città di volantini con la foto dell’animale, i recapiti e la promessa di una lauta ricompensa a chi l’avesse ritrovato. L’annuncio, però, finisce anche in mani sbagliate: quelle di un ventunenne nullafacente, già noto alle forze dell’ordine, che pensa di sfruttare al meglio (per lui) la situazione.
Come in un film, la chiamata arriva nel cuore della notte. Si può immaginare il colpo al cuore dell’imprenditore. Dopo i successivi tentativi di negoziazione, l’appuntamento. Ma a questo punto intervengono le forze dell’ordine. Che, risalendo al luogo d’origine delle chiamate, riescono a rintracciare l’estorsore. Morale: il giovane viene denunciato per tentata estorsione. Ma il cattivo gusto dell’idea non si esaurisce qui: il tizio, in realtà, non aveva mai visto il gatto, se non sul volantino.
La legge: Ruba il gatto
Il comportamento in esame integra l’ipotesi delittuosa del tentativo di estorsione di cui agli artt. 56 e 629 Codice penale. Risponde di tale delitto contro il patrimonio chiunque, mediante violenza o minaccia, costringendo taluno a fare o ad omettere qualche cosa, procura e sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. Il reato di estorsione è punibile con la pena della reclusione e della multa. In questo caso, per fortuna, il reato non è stato portato a termine grazie all’intervento delle forze dell’ordine.
Ruba il gatto: Che fare?
In casi di questo tipo non si deve scendere a compromessi con il ricattatore. Accondiscendere a minacce gravi come questa rischia di aumentare il verificarsi di episodi simili. Inoltre, accettare le condizioni di un ricatto può portare a un esito negativo, come poteva accadere all’imprenditore di Parma: se avesse accettato il pagamento dei 10.000 euro non solo avrebbe perduto l’ingente somma di danaro ma non avrebbe visto neanche l’ombra del suo gatto… il ricattatore non lo aveva neppure trovato! La rilevanza penale dei fatti di questo genere legittima il “ricattato” a chiedere l’intervento dell’autorità di pubblica sicurezza, effettuare denuncia e, in caso di procedimento penale, costituirsi come parte civile per ottenere il risarcimento di tutti i danni in caso di condanna.
di Edgar Meyer
presidente dell’associazione Gaia Animali & Ambiente Onlus
www.gaiaitalia.it