Filaria gatto: una malattia che può colpire i nostri felini

Filaria gatto: una malattia che può colpire i nostri felini

Filaria gatto

La filaria gatto è una malattia che colpisce i felini veicolata dalle zanzare. Studi attuali hanno evidenziato che la maggiore responsabile della diffusione della malattia nei gatti è la zanzara tigre.  Non ci sono razze di gatto più predisposte e queste zanzare sono in costante aumento soprattutto al Nord e nelle zone lacustri della Pianura Padana, la filaria può essere cardiopolmonare e cutanea, a seconda del parassita che si annida nell’organismo del gatto.

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Come si diffonde la filaria gatto

Una volta entrate nel sistema circolatorio del gatto, le larve del parassita responsabile della patologia crescono fino a diventare vermi adulti lunghi anche 15 centimetri. I vermi nei gatti si annidano nei pressi di polmoni e cuore provocando disturbi a carico dell’apparato cardio-circolatorio. Le larve del parassita crescono e si riproducono molto velocemente: per questo motivo, se non diagnosticata e curata in tempo, la filaria può portare il gatto alla morte.

I sintomi della filaria

La sintomatologia connessa alla malattia della filaria è aspecifica e di non semplice osservazione. Spesso, poi, i sintomi si manifestano quando la patologia è già in fase avanzata ed acuta. Di norma, il gatto affetto da filaria ha difficoltà respiratorie e tosse molto forte, simile ad attacchi d’asma.

Filaria gatto sintomi

filariosi cardiopolmonare

Appetito scarso nel gatto, debolezza e stanchezza sono sintomi della patologia. Talvolta la filaria si presenta anche con vomito nel gatto cronico intermittente, con gravi problemi neurologici e cardiovascolari.
Nei casi più gravi, può manifestarsi collasso e grave difficoltà respiratoria che possono condurre il gatto ad una rapida morte.

La prevenzione della filaria

Spesso i sintomi connessi alla filaria si presentano soltanto quando la malattia è già avanzata e quando le larve del parassita si sono annidate stabilmente nell’organismo del gatto.
Per questo motivo, l’unica vera prevenzione della malattia passa necessariamente per il controllo medico periodico: soltanto attraverso una profilassi preventiva e analisi del sangue accurate, il veterinario potrà individuare (o escludere) la presenza del parassita nell’organismo del gatto. Infine, particolarmente utili (ma da concordare con il veterinario) per la prevenzione della malattia sono prodotti a base di Ivermectina, Selamectin, Moxidectina o Milbemicina ossima.

Filaria gatto: La filariosi cardiopolmonare nei gatti

La filariosi cardiopolmonare nei gatti è causata da un parassita chiamato Dirofilaria immitis, che risiede nel cuore o negli adiacenti vasi sanguigni degli animali infetti. Il parassita femmina è lungo da 15 a 36 cm ed è largo circa 5 mm, mentre il maschio è quasi la metà. E’ più facile sentire casi di filaria nei cani che nei gatti .

Tuttavia, recenti studi su gatti affetti da malattie cardiache e respiratorie hanno trovato un’incidenza di dirofilaria nei gatti molto più consistente di quanto si pensasse. I gatti in genere sono più resistenti alla filariosi rispetto ai cani, e il tasso di animali infetti nel caso dei gatti è del 5-20% rispetto a quello dei cani. Questo però avviene anche perché i gatti in genere vivono di più in ambienti chiusi, e hanno anche un minor numero di vermi adulti rispetto ai cani.

 Filaria Gatto: Filariosi cardiopolmonare nei gatti: Come la contrae?

Il ciclo di vita della filaria è complesso e richiede due animali ospiti per completarlo. La dirofilaria richiedono la zanzara come ospite intermedio, e ben 30 specie di zanzare possono essere adatte a trasmetterla. Le zanzare ingeriscono da un cane o gatto infetto le larve di filaria, chiamate microfilarie. Le microfilarie crescono ulteriormente da 10 a 30 giorni nella zanzara. Quando una zanzara punge un cane o un gatto, inietta anche le larve. Queste, a loro volta, crescono e migrano verso la parte destra del cuore e le arterie polmonari. Maturano in vermi adulti e, a 8 mesi circa dall’infezione, cominciano a produrre nuove microfilarie, che vivranno nel sangue del gatto infetto. I gatti sono però animali resistenti a questi parassiti.
Detto ciò, è necessaria la presenza di una zanzara per trasmettere la filariosi, che invece non passa da un gatto all’altro o da un gatto a un cane in modo diretto.

Come viene diagnosticata la filariosi cardiopolmonare nei gatti?

Uno degli aspetti più impegnativi della diagnosi di filariosi cardiopolmonare felina è che non vi sono segni clinici specifici. I segni più comuni sono un esordio improvviso di tosse e respiro affannoso, sintomi che possono essere anche causati da altre patologie. Altri segni aspecifici comuni sono perdita di peso e vomito del gatto. Ci sono persino episodi di morti improvvise, che sono per lo più collegate a esiti tragici della filaria a livello cardiopolmonare.

Tra i segni clinici acuti, vi sono:
– Crollo improvviso
– Dispnea
– Convulsioni
– Diarrea/vomito
– Cecità
– Tachicardia
– Sincope
– Morte improvvisa

Tra i segni clinici cronici, si ricordano:
– Tosse
– Vomito
– Dispnea
– Letargia
– Anoressia
– Perdita di peso
– Chilo torace

 

Video Filaria gatto

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Filaria Gatto: Test del sangue

Diversi esami del sangue vengono utilizzati per diagnosticare la filariosi, ma il test degli anticorpi della filaria e il test dell’antigene della filaria dimostrano di essere molto efficaci.

1. – Il test degli anticorpi determina se il sistema immunitario del gatto è stato esposto a dirofilaria. Un test positivo può indicare che è presente un’infezione attiva. Tuttavia, i gatti che hanno avuto la filariosi ma i cui parassiti sono morti potrebbero conservare gli anticorpi anche fino a 4 mesi dopo. Questo test è molto sensibile, e se risulta positivo, si passa all’altro.

2. – Il test antigenico rileva la presenza di dirofilarie adulte di sesso femminile. È molto specifico ma non così sensibile come il test degli anticorpi. Un test positivo indica che i parassiti sono presenti, ma un test negativo non significa che sono assenti. Poiché il gatto deve avere almeno due vermi adulti di sesso femminile per rendere questo test positivo, un test negativo può indicare semplicemente l’assenza di vermi femmine.
In sintesi, una diagnosi di infezione da filariosi cardiopolmonare felina è confermata quando risultano positivi entrambi i test.

Per testare la presenza di micro filarie, può essere anche esaminato un campione di sangue. Tuttavia meno del 20% dei gatti affetti da filariosi cardiopolmonare ha microfilarie nel sangue, e le microfilarie sono presenti sono per un periodo di tempo che va da 1 a 4 settimane. Sebbene un test positivo sia diagnostico, un test negativo significa poco.

Ancora, se si pensa che un gatto possa avere dei parassiti di questo tipo, anche un conteggio di eosinofili può risultare opportuno. Gli eosinofili sono globuli bianchi che aumentano di numero in presenza di alcuni parassiti. Questo esame, però, non è specifico, considerando che l’aumento di eosinofili si verifica non solo con le dirofilarie, ma anche con pulcivermi intestinali o allergie.

Un altro metodo è quello radiografico, che permette di visualizzare dimensioni e forma del cuore. I raggi X, inoltre, consentono di misurare il diametro delle arterie polmonari. Molti gatti con le dirofilarie hanno un aumento delle dimensioni delle arterie polmonari, ma vi sono anche dei gatti che, all’esame radiografico, non presentano nulla pur essendo stati infettati.

Utile è anche l’ecografia cardiaca, che permette di visualizzare direttamente le strutture interne del cuore e dei vasi che lo circondano, e valutarne funzionalità e condizioni. In alcuni gatti, le dirofilarie adulte possono essere confermate da questo esame.

Filaria Gatto: Cura della filariosi cardiopolmonare felina

Non vi è alcun farmaco approvato per il trattamento di dirofilarie nei gatti. I farmaci per cani non vanno assolutamente bene in questo caso, e possono provocare anche terribili effetti collaterali nei gatti stessi.
Un metodo opportuno può essere invece quello di trattare i sintomi della filariosi cardiopolmonare considerando che nel gatto le dirofilarie vivono per circa 2 o 3 anni. I gatti che hanno crisi acute respiratorie vengono trattati con ossigeno e cortisone, per alleviare la reazione che si verifica nelle arterie polmonari e nei polmoni stessi. In alcuni casi, per rimuovere liquidi dai polmoni, il veterinario potrebbe prescrivere anche dei diuretici. Quando invece i gatti sono stabili, possono essere trattati periodicamente con corticosteroidi. Tuttavia la minaccia di una crisi acuta o di una morte improvvisa esiste sempre.
Un’altra opzione possibile di trattamento è la rimozione chirurgica delle dirofilarie, che viene effettuata non molto comunemente. Infatti si tratta di una pratica che dev’essere ancora perfezionata. Proprio per queste difficoltà sia diagnostiche che di trattamento, risulta fondamentale la prevenzione della filariosi cardiopolmonare nel gatto. Per la somministrazione di questi farmaci preventivi è importante consultare il veterinario di fiducia.

Per avere maggiori consigli sulla filariosi cardiopolmonare nei gatti, potete chiedere un consulto gratuito ai nostri veterinari! Trova i veterinari più vicini sulle Mappe Dogalize!

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E’ sempre consigliabile prevedere visite periodiche presso il proprio veterinario di fiducia. In Dogalize hai comunque la possibilità di contattare gratuitamente via chat i Veterinari di Dogalize per un supporto e consiglio. Approfitta anche delle mappe pet friendly per cercare i veterinari e cliniche veterinarie vicino a te.