
Storia del gatto Siamese
Così come è possibile dedurre dal nome della sua razza, il gatto Siamese deriva da un territorio del continente asiatico: stiamo parlando della Thailandia (in passato chiamata Siam), in cui questa specie felina veniva già citata in alcuni testi antichi. Il suo approdo nel continente europeo invece risale al 1850 circa quando ne vennero donati degli esemplari al console della Gran Bretagna, il quale li fece partecipare ad alcune esposizioni in cui ebbero un notevole successo. Da lì a breve la razza Siamese ebbe sempre più diffusione, fino a raggiungere il suo riconoscimento ufficiale e la fama di cui oggi gode.
L’ Inghilterra e la Thailandia sono a lungo rimasti i Paesi in cui la razza Siamese ha ottenuto il maggiore apprezzamento e dove sono state operati incroci e selezioni, anche con lo scopo di ibridare altre razze. Nel corso degli anni Sessanta la razza è stata perfezionata ottenendo il gatto siamese attuale.
Caratteristiche del gatto Siamese
Il fisico del gatto appartenente a questa razza si presenta molto allungato, longilineo e agile, regalandogli un aspetto quasi regale grazie alla sua eleganza. Il gatto Siamese non è molto grande, è considerato di taglia media in quanto i suoi esemplari maschili adulti raggiungono i 5 kg di peso, in perfetta media con molte altre razze.
Caratteristica che rende inconfondibile la razza è la testa triangolare, dotata di orecchie grandi e larghe. Sul suo muso affilato spiccano le orecchie di grandi dimensioni e gli occhi di forma ovale oppure a mandorla, che richiamano i tratti appunto orientali. Gli occhi assumono una colorazione blu intenso, mentre il mantello di questo felino possiede pelo corto, in genere bicolore, ad eccezione di una variante color bianco che risulta monocolore. Le aree del corpo caratterizzate da una colorazione più scura sono le orecchie, il muso, la coda e le zampe. Il pelo si mantiene setoso, fine e molto aderente al corpo.
Il carattere del gatto Siamese
Il gatto Siamese è una delle razze feline più affettuose, anche se non perde occasione per giocare grazie alla sua indole molto attiva e vivace. Agile e dinamico com’ è, ama sperimentare movimenti e salti dentro casa. Inoltre risulta di grande intelligenza e di grande capacità comunicativa nei confronti del suo padrone: è in grado infatti di far capire quali possano essere i suoi bisogni. Nel caso si possiedano altri gatti, il Siamese si adegua alla loro presenza, anche se il suo carattere forte lo porta a dominarli un po’.
È considerato il più calmo dei gatti e il più semplice da addestrare, motivo per cui non è difficile insegnargli a passeggiare fuori casa al guinzaglio. Molto affettuoso, con i suoi padroni instaura un rapporto forte. Grazie alla capacità di questa razza di modulare il miagolio in base alle richieste e alle esigenze, comunica ciò di cui ha bisogno in modo chiaro e comprensibile.
Le sue cure
Il gatto Siamese non richiede particolari cure e procedure da seguire per quanto riguarda la sua cura: saranno sufficienti una pettinata ed una lucidata costanti del suo mantello morbido e setoso per farlo apparire al meglio.
L’ aspetto fondamentale da tener in considerazione è quello di permettergli di giocare spesso; ama fare “acrobazie” dentro casa, dal momento che il gioco rappresenta per lui il mezzo per sfogare la propria energia.
La sua alimentazione
Per quanto riguarda l’ alimentazione del gatto Siamese, possono essere utilizzati sia cibi confezionati che freschi, facendo attenzione che, se vengono utilizzati questi ultimi, essi devono essere integrati con delle vitamine.
L’ alimentazione deve poi essere sempre di buona qualità, ricca di proteine, mentre ridotto deve essere il consumo di carboidrati. I Siamesi sono molto vivaci e attivi; ecco il motivo per cui hanno bisogno della dieta ricca di proteine e povera di carboidrati. Questi gatti sono molto voraci e di conseguenza è necessario prestare attenzione alle quantità delle dosi per non eccedere.
La riproduzione del gatto
L’ esemplare femmina del gatto Siamese è pronta per accoppiarsi già a partire dal 5 mese di età, nonostante sia però consigliabile aspettare il 2° o 3° calore. Il periodo di gestazione è un po’ più lungo: si parla di circa 67 giorni, e permette di ottenere fino a 9 cuccioli.
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