
Maltrattamento degli animali: protesta contro corsa cani da slitta
In Alaska, nel mese di marzo, si organizza ogni anno la corsa cani da slitta, la Iditarod trail sled dog race, che rappresenta la gara più famosa al mondo. E’ una dura competizione, una vera e propria prova di resistenza, sia per i cani, sia per gli uomini, che nasconde gravi atti di maltrattamento degli animali e che ha generato la protesta contro corsa cani da slitta.
La corsa dei cani da slitta
La gara viene organizzata in Alaska e dura dai 9 ai 14 giorni. Il percorso che devono fare questi cani passa per catene montuose, fiumi ghiacciati, foreste e soprattutto rigide condizioni atmosferiche, con raffiche di vento e temperature sotto lo zero.
Gli uomini scelgono di affrontare le intemperie per partecipare alla gara, mentre i cani vengono costretti dai loro padroni ad affrontare questo percorso che mette in pericolo la loro vita. I cani vengono allevati, comprati e addestrati proprio a questo scopo.
La gara si svolge dal 1973 e per partecipare bisogna avere una slitta trainata da un massimo di 16 cani. Ogni partecipante deve arrivare al traguardo con almeno 6 animali. Vince la gara chi effetua meno soste, dormendo e riposando di meno.
Le razze più utilizzate
Le razze più utilizzate nella competizione sono l’Husky Siberiano, l’Alaskan Malamute e il Canadian Eskimo, scelte per la loro resistenza alle basse temperature e ai prolungati sforzi fisici. Lungo il percorso della gara i cani si feriscono di continuo e muoiono a causa delle dure condizioni a cui sono costretti. Trottano anche per sei ore di fila, riposando pochissimo, con le zampe insanguinate tagliate dal ghiaccio.
La competizione è un rito barbaro, che porta i cani a diverse malattie, quali disidratazione, ipetermia, ipotermia e infiammazioni articolari. Durante la gara muoiono sempre un paio di cani, mentre nel 2009 sono morti ben 5 esemplari. Anche nei giorni successivi c’è il rischio che i cani non sopravvivano, a causa dell’enorme sforzo fisico compiuto durante la corsa, un vero esempio di maltrattamento degli animali.
Ma i cani non corrono rischi solo durante la corsa, come afferma la fondatrice dell’associazione Sled dog action coalition, Margery Glickman, poichè i poveri animali vengono allevati in condizioni terribili, maltrattati, legati a catene e chiusi in spazi ristretti. Uno dei parecipanti alla competizione, David Straub, è stato condannato con 17 capi d’accusa per crudeltà sugli animali, dopo aver corso per 3 edizioni.
Dopo anni, la gara è diventata un’attrazione turistica che muove soldi e gente da ogni parte del paese. The Animal Rescue Site ha proposto una petizione per fermare questa gara, chiedendo al governatore dell’Alaska, Bill Walker, di eliminare la clausola che esclude i cani da slitta dalle tutele garantite dalle leggi nazionali sulla crudeltà verso gli animali. Il destino di questi cani potrebbe essere cambiato grazie alla protesta contro corsa cani da slitta e grazie a un’azione globale generalizzata per cessare il maltrattamento degli animali.