
Cani da combattimento
Il combattimento tra cani è una piaga che ancora non si è riusciti a sradicare, una barbarie perpetrata in nome del “divertimento” di esseri umani senza cuore. Racconti orribili quelli che ci giungono dalle forze dell’ordine, sempre coraggiosamente impegnate per sventare questo orribile racket, che coinvolge animali indifesi, allevati come cani da combattimento.
I combattimenti tra cani di solito durano fino a quando un cane viene dichiarato vincitore, il che si verifica quando lo sconfitto muore, o è in fin di vita. Le location preferite per le lotte tra cani sono chiaramente luoghi abbandonati e dismessi, cave, discariche abusive o casolari isolati. Una vera crudeltà che ancora non si è riusciti ad evitare.
I cani da addestrare o già addestrati al combattimento arrivano in Italia, molto spesso dall’ Europa dell’Est, soprattutto dalla Romania, questi poveri animali vengono acquistati dai trafficanti a cifre irrisorie, 5, 10 Euro, per poi essere rivenduti a 20 volte tanto; Trafugati in condizioni terribili, vengono pigiati anche 300 esemplari dentro un camion, con il risultato che la metà di questi poveri cani perde la vita prima ancora di arrivare a destinazione.
Le razze di cani da combattimento
Storicamente il combattimento tra cani si è sviluppato di pari passo con il suo addomesticamento. Nel nostro paese questa pratica trovò fondamento e legame con i giochi tra gladiatori, che favorirono lo sviluppo e la selezione di apposite razze predisposte per queste lotte; I cani non solo combattevano tra loro, ma spesso combattevano con l’uomo.
Le razze più comuni di cani da combattimento sono gli Akita Inu, l’alano spagnolo, l’american Pit Bull Terrier, l’american Bulldog, l’armeno, il boxer o anche il pastore dell’asia centrale, lo Shar pei ed il Cane corso. Altre razze che vengono ritenute adatte per il combattimento sono il Doberman Pinscher, il Mastino inglese o quello brasiliano, il Pastore georgiano, il Pastore tedesco. Tra gli altri, anche, il Mastino napoletano, il Rottweiler, il Bull Terrier o altri tipi di mastino.
Secondo l’importante cinofilo, Richard Strebel, le basi per i moderni cani da combattimento sono mastini come il Mastino tibetano, quello inglese, da cui è derivato il mastino francese, il bulldog inglese, e l’Alano, da cui derivano il mastino danese e il Boxer. Poi ci sono il Terranova, il San Bernardo. La razza fondatrice del cane da combattimento era, nel suo aspetto esteriore, un cane che doveva essere grande, basso, una razza pesante con potenza fortemente sviluppata.
Combattimenti tra cani e malavita
Quella dei cani da combattimento è probabilmente una delle forme più gravi di maltrattamento degli animali, non solo per la violenza che i cani sopportano durante e dopo i combattimenti, ma a causa della sofferenza che spesso subiscono fin da cuccioli anche nel corso dell’allenamento. Animali trattati come merce di poco valore dal momento stesso del concepimento, spesso questi poveri cani vengono drogati con cocaina e altri tipi di stupefacenti per renderli ancora piu’ aggressivi.
Nella “formazione” di cani da combattimento possono anche essere usati piccoli animali (compresi i gattini) come preda per i cani. Inspiegabile come alcune persone possano definire divertente o chiamare sport una tale barbarie, attorno a questi combattimenti ovviamente ruota un vero e proprio business delle scommesse, un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro.
Nonostante i combattimenti tra cani siano illegali in tutti i paesi, e nonostante la legge si stia sempre più muovendo per scoraggiare e fermare il traffico e tutte le orribili forme di maltrattamento degli animali, ancora le pene internazionali non sono sufficientemente pesanti; ed i casi di cronaca lo dimostrano, sempre più spesso le forze dell’ordine scoprono nuove organizzazioni criminali che organizzano questi terribili eventi sanguinosi.