
Eutanasia cane: una scelta difficile per i padroni
C’è un momento della vita che accomuna tutti gli esseri viventi, il momento di lasciare questa terra; non c’è padrone amorevole che non pensi esista un luogo migliore anche per il suo cane, dopo la morte. Quando il nostro fedele amico giunge alla fine è un momento difficilissimo, a maggior ragione se siamo noi a dover compiere una scelta dettata dalla compassione e dalla volontà di rendere questo passaggio alla vita ultraterrena più leggero ed indolore per il nostro amico, ricorrendo all’ eutanasia cane.
Il nostro unico pensiero in quei momenti è quello di cercare di farli soffrire il meno possibile, ma questo comporta a ogni padrone, che ha condiviso momenti importanti e di vita con il suo compagno a quattro zampe, un dolore indicibile. Le emozioni coinvolte in questi terribili momenti sono fortissime e spesso molto coinvolgenti non solo per i proprietari, ma anche per gli stessi veterinari, che si vedono spesso costretti, per via della gravità della situazione, a consigliare e praticare l’ eutanasia cane. Una scelta davvero difficile.
L’eutanasia, praticata sugli animali, è una pratica diffusa nel nostro paese e in molti altri, un termine che risulta sempre scomodo e che ci fa molta paura, ma analizzando più da vicino il suo significato letterale, scopriamo che questa parola di origini greche in realtà vuol dire proprio morte buona, quindi un modo di dire addio alla vita, dolce e senza sofferenza.
Quando l’eutanasia cane diventa un atto d’amore
Normalmente le situazioni dove, per il bene dell’animale, si arriva ad interventi drastici come questo, sono molto gravi e la scelta è dettata dalla voglia appunto di compiere un ultimo gesto d’amore.
Purtroppo ci sono anche casi di abuso di questa pratica; certo non può essere vista come il modo per “togliersi il pensiero” di un cane anziano o malato, se si può intervenire in altro modo, ma si sa, esistono anche cattivi padroni al mondo purtroppo, ma non sono questi i casi di cui vogliamo parlare e che ci lasciano solo tanta tristezza e rabbia.
Naturalmente, sarà il veterinario, una persona esperta e professionale, che potrà valutare ed eventualmente consigliare al padrone questo tipo di aiuto per il suo amico peloso. Nessun veterinario serio consiglierebbe mai l’eutanasia per un cane che non abbia davvero necessità. I professionisti di questo campo, grazie alla loro esperienza, sanno quando non è necessario far soffrire inutilmente i cani malati.
Eutanasia cane: in cosa consiste
Come abbiamo detto, lo scopo principale è evitare qualunque sofferenza al nostro animale, il primo passo è quindi l’anestesia totale. Per riuscire a somministrarla, in caso di cani ancora troppo reattivi, può rivelarsi necessario iniziare con un leggero sedativo, un’iniezione praticata intramuscolo, per poi passare all’anestesia vera e propria che è la stessa che si pratica in un normale intervento chirurgico.
A questo punto può seguire l’iniezione letale di Tanax, che si tratta dell’unico farmaco in commercio registrato a tale scopo. Esso, infatti, assicura un’azione molto rapida e soprattutto indolore. Per entrare più nel dettaglio diciamo che è una soluzione formata da tre costituenti: embutramide, mebenzonio ioduro e tetracaina cloridrato; la prima sostanza svolge funzione di narcotico anestetico generale, la seconda paralizza la muscolatura vascolare e respiratoria e, infine, l’ultima è un anestetico locale. Il meccanismo di azione è tutto sommato molto semplice, l’iniezione provoca una profonda anestesia e contemporaneamente un arresto della respirazione, mentre non ha nessun effetto sul cuore che può continuare a battere per alcuni momenti.
Pochi secondi per porre fine alle sue sofferenze, serenamente con voi al suo fianco, pochi secondi che possono sembrare interminabili, ma che sono l’ultimo atto d’amore dovuto, ad un amico che sicuramente ci ha dato tanto.