Malattia da graffio del gatto: quali sono i sintomi?

Malattia da graffio del gatto: quali sono i sintomi?

Malattia da graffio del gatto: i sintomi

La malattia da graffio del gatto (conosciuta anche con il nome di bartonellosi) è una patologia batterica che viene trasmessa dal felino all’uomo. Nella maggior parte dei casi, la malattia da graffio di gatto è causata dal batterio Bartonella henselae e, in casi più rari, può essere cagionata dalla Afipia felise dalla Bartonella clarridgeiae. Tra i gatti, la trasmissione dell’agente infettante avviene con la pulce del gatto (Ctenocephalides felis) che infetta, di norma, l’8% dei gatti domestici e il 13% di quelli randagi.

Malattia da graffio di gatto: come avviene il contagio felino-uomo?

L’uomo può contrarre la malattia da graffio di gatto a seguito di morso, leccata (su derma leso) oppure graffio di gatto. Di norma, il felino non mostra alcun segno di malattia rendendo praticamente impossibile la prevenzione da parte dell’uomo.

Malattia da graffio di gatto: incubazione e sintomi

L’incubazione della patologia va dai 3 ai 12 giorni. La malattia da graffio del gatto si manifesta con la comparsa di una o più pustole nei punto di inoculazione.
Le lesioni cutanee scompaiono dopo circa 1-3 settimane senza lasciare alcuna cicatrice.
Tra gli altri sintomi della malattia da graffio del gatto ricordiamo l’ingrossamento dei linfonodi delle ascelle e, meno frequentemente, dei linfonodi inguinali e cervicali. I linfonodi gonfi sono spesso dolenti mentre la cute interessata dall’ingrossamento è arrossata.

La malattia da graffio del gatto si presente, inoltre, con i seguenti sintomi comuni:

  • Sensazione di malessere;
  • Cefalea;
  • Stanchezza;
  • Artralgie

Tra i sintomi meno comuni della malattia da graffio del gatto ricordiamo:

  • Mancanza di appetito;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Mal di gola;
  • Dolore addominale;
  • Perdita di peso;
  • Ingrossamento della milza

La malattia da graffio del gatto, solitamente, si risolve in maniera spontanea in circa 6-12 settimane. Qualora dovessero persistere i sintomi, si consiglia sempre di rivolgersi al proprio medico di fiducia.