Vermi gatto: i parassiti intestinali dei nostri felini

Vermi gatto: i parassiti intestinali dei nostri felini

Vermi gatto: i parassiti intestinali dei nostri felini

Sono purtroppo diversi i parassiti che possono colpire l’intestino dei felini: essi sono comunemente chiamati vermi gatto, anche se vengono distinti in diverse tipologie. Tra queste, le più diffuse sono i coccidi, gli ascaridi, la tenia e la giardia. Passiamo ora in rassegna tutte le varie tipologie di vermi gatto, citando le principali caratteristiche presenti in ognuna.

Partendo dai coccidi, possono essere considerati i più gravi tra i vermi del gatto in quanto colpiscono prevalentemente gli esemplari cuccioli e, facendo parte della specie dei protozoi, si possono trovare nell’acqua o nei cibi contaminati. Altri vermi gatto molto frequenti sono gli ascaridi, di forma molto lunga e tondeggiante, trasmissibile sia dalla mamma al cucciolo, sia per l’ingestione di prodotti contaminati. La tenia è un tipo di vermi del gatto che possono colpire anche gli umani: esso si aggancia all’intestino tramite un uncino e continua a svilupparsi, raggiungendo anche i 70 centimetri. Infine, la giardia causa una diarrea molto intensa, e tra i vermi gatto è quella che provoca un maggior dimagrimento.

I sintomi nel felino

I sintomi presentati dagli esemplari affetti dai vermi presentano alcuni punti in comune: i principali sono quelli legati all’apparato digerente, in particolar modo quelli a carico dell’intestino, come ad esempio la diarrea e il mancato assorbimento di gran parte delle sostanze nutritive. Tra gli altri sintomi provocati dai vermi vi possono essere poi l’inappetenza, il prurito e la nausea.

Eventuali terapie da seguire

Per stabilire la presenza o meno di vermi gatto nel nostro amico a quattro zampe sono necessarie analisi di laboratorio, che devono poi essere visionate dal veterinario che imposterà una diagnosi ed una terapia volta all’eliminazione dei vermi dall’intestino che li ospita. Tra gli esami più indicativi ci sono senza ombra di dubbio quelli relativi alle analisi delle feci, mentre i farmaci cosiddetti sverminanti possono essere somministrati anche in aggiunta alla normale alimentazione.