I cereali nella dieta del cane: dosi e somministrazione

I cereali nella dieta del cane: dosi e somministrazione

I cereali nella dieta del cane

“Se vogliamo garantirci il peso forma dobbiamo eleminare pasta e pane!” Quest’affermazione, abbastanza estremistica quando si tratta dell’alimentazione umana, lo diviene anche di più quando si ha a che fare con quella canina, dal momento che i cereali nella dieta del cane rappresentano un ingrediente importante e fondamentale per l’equilibrio della nutrizione del nostro fidato amico a quattro zampe.

Il cane, infatti, utilizza i carboidrati (amido e glicogeno) e gli zuccheri (glucosio, fruttosio, lattosio) per fare scorta dell’energia di cui ha bisogno (assieme chiaramente ai grassi, che però in un regime sano devono fornire il doppio dell’apporto garantito dai cereali).

Le dosi di cereali nella dieta del cane

Vediamo ora quali sono le dosi corrette da somministrare a Fido. Poiché, come in tutte le cose, il troppo storpia, non è opportuno andare oltre il 30/40 % dell’intera porzione della ciotola, ma il quantitativo “esatto” di questo nutriente va poi stabilito in base ad una serie di elementi, come l’età dell’animale, il suo stile di vita (che si tratti di un cane sedentario o piuttosto di un cane da lavoro), il sesso (tra maschi e femmine, soprattutto sterilizzate, esiste una differenza), la razza di appartenenza: così, ad esempio, per una femmina adulta, sottoposta a castrazione, che pratica poco movimento, la quantità corretta si attesterà intorno al 20 % di carboidrati, rispetto ad un maschio giovane impiegato per la ricerca del tartufo o il salvataggio in acqua, che necessiterà di circa il 30%.

Dunque se è vero che l’eccesso di cereali nella dieta del cane è dannoso, soprattutto se si tratta di mangimi industriali che adoperano sotto-prodotti in percentuali elevate (60/80 %), è altrettanto vero che l’evoluzione e l’addomesticamento hanno insegnato ai cani la scomposizione dell’amido e la sua trasformazione in energia: rispetto ai lupi, la capacità di metabolizzazione dell’amido nei cani è superiore del 40%, e si tratta di un processo inaugurato già in occasione dell’avvento dell’agricoltura, quando nel Neolitico gli uomini divennero stanziali, per via delle coltivazioni, e i cani di conseguenza si adeguarono a quel tipo di alimentazione.

Il tipo di cereali adatti all’alimentazione del cane

Ma quando parliamo di alimentazione canina, a quali cereali si fa riferimento? A pasta e riso, in primis, anche se diverse sono le scuole di pensiero in merito alla preparazione: per alcuni andrebbero cotti a lungo, per poter essere trasformati in zuccheri e renderli più digeribili, per altri non sarebbe necessario, se non addirittura dannoso, e quest’ultimi consigliano semmai di cuocerli normalmente e ridurre un poco le porzioni. Quello che è certo è che il riso andrebbe sciacquato dopo la cottura, per eliminare l’amido in eccesso, ed evitare un miscuglio appiccicoso che tenderebbe ad attaccarsi al palato dell’animale procurandogli fastidio!

Per facilitarsi le cose, via libera pure al riso soffiato, che non necessita di cottura ed è quindi molto comodo e pratico anche per i padroni che non hanno il tempo di far bollire il riso tradizionale. E’ inoltre oggettivamente più digeribile della pasta e facilmente conservabile. Si anche al pane, ma non esagerate, meglio in piccole dosi e comunque sempre secco o tostato per indurirlo, in questo modo aiuterà anche la pulizia dei denti e il massaggio alle gengive, anche per i cuccioli.

Se poi temete l’effetto allergizzante che il glutine dei cereali nella dieta del cane potrebbe determinare, optate per amaranto, patate, miglio, farro, quinoagrano saraceno. Con questi cereali, infatti, eviterete problemi anche per i cani più sensibili ed in ogni caso, se il vostro cane dovesse avere gravi intolleranze al glutine, non esitate e rivolgetevi al vostro veterinario che potrà fornirvi le giuste indicazioni in merito.