
Pane nell’alimentazione del cane
Ammettiamolo: quanti sono i proprietari di cani che, in modo spensierato e rilassato, concedono al loro cane un pezzo di pane? Tanti. E quanti sono quelli che lo fanno quotidianamente? Altrettanti. E quanti quelli che durante il pasto ripetono il gesto svariate volte, aggiungendo così pane nell’alimentazione del cane?
Si potrebbe credere che si tratti di un’azione innocua, spontanea, per molti è un gesto d’affetto verso il proprio amico a quattro zampe, ma in realtà bisogna fare attenzione perché può avere delle conseguenze fastidiose per l’animale. Addirittura alcuni padroni hanno l’abitudine di dare pane fresco, bagnato, mischiato alla pappa; sarebbe decisamente meglio evitarlo.
Il pane contiene infatti lievito di birra, responsabile di allergie e intolleranze. Nello specifico, sono le purine, contenute nei lieviti, le sostanze incriminate, dal momento che favoriscono la formazione di gas nel tratto gastrointestinale e sono difficilmente digeribili. Quindi, pane si o pane no? Entrambe le cose, infatti le teorie sono due, ed ovviamente opposte.
Pane Sì, ma poco spesso e secco
Certo, un consumo eccessivo di pane fresco nella dieta di un cane potrebbe portare, in caso di intolleranza al lievito di birra, alla Disbiosi intestinale, un’alterazione degli enzimi che provoca gonfiore addominale, stitichezza, diarrea, apatia, riduzione della forza e malessere generale, ma questo è appunto un caso estremo, che si presenta con soggetti gravemente intolleranti.
Se si tratta invece di pane raffermo o pane bruschettato, gli effetti negativi si mitigano, ed è possibile darne uno o due tozzi a settimana come premio, soprattutto se particolarmente gradito dal peloso di casa, o come intrattenimento, magari da sperimentare quando si esce, lasciando Fido da solo per qualche ora; una sorta di piccola consolazione che lo terrà impegnato, oppure come coadiuvante nella pulizia dei denti e nel massaggio gengivale.
Quindi pane si, ma sempre secco (a tal scopo potete passarlo nel forno) e in quantità limitate, naturalmente a patto che non si tratti di cani con problemi di obesità, poiché in tal caso sarebbe meglio evitare questo alimento, che potrebbe comportare un aumento del peso già in eccesso, con conseguenze sulla salute dell’animale.
Per valutare se il vostro cane è in sovrappeso, rivolgetevi al vostro veterinario, che saprà valutare lo stato di salute e la forma fisica del vostro amico a quattro zampe, dandovi senz’altro qualche consiglio utile sulla dieta più idonea.
Pane: Assolutamente No
Vediamo ora la teoria opposta sul pane nell’alimentazione del cane, una posizione ben più estrema, ma che sta anche prendendo sempre più piede. Questo filone di pensiero si basa sul fatto che il cane è un animale predisposto geneticamente ad essere esclusivamente carnivoro, e sostiene quindi che l’alimentazione basata anche su altri alimenti è una conseguenza forzata della convivenza con l’uomo. Da questo punto di vista, la somministrazione all’animale di carboidrati complessi, come pane e pasta, può provocare gravi squilibri: in sostanza, sì alla carne, no (o al massimo nì) a tutto il resto. Per cui un cane dovrebbe essere alimentato con il 70% di carne (comprese ossa polpose, frattaglie, grasso, pesce, etc), il 20% di verdure e frutta, e il 10-15% massimo di patata o riso. Secondo questa scuola di pensiero, i cereali e i prodotti lavorati come la pasta, il riso soffiato ed appunto il pane, andrebbero totalmente scartati, a causa degli alti indici glicemici e insulinici.
Insomma, qualunque sia la vostra posizione, è evidente che il pane nell’alimentazione del cane non sia di per se un alimento indispensabile. Certo, come abbiamo detto può essere considerato un premio o un aiuto per la salute dentale, ma vale la pena sottolineare che per la pulizia dei denti, in commercio, esistono prodotti appositi più efficaci.