Interventi chirurgici nel cane: pre e post operatorio

Interventi chirurgici nel cane: pre e post operatorio

Interventi chirurgici nel cane

Nonostante oggi, esattamente come in passato, vi siano molti problemi e patologie che possono colpire i nostri amici a quattro zampe, la differenza sta nel fatto che negli ultimi decenni, grazie ai progressi della medicina veterinaria, molte di queste malattie si possono risolvere o addirittura prevenire chirurgicamente. I nostri fedeli amici possono dover ricorrere alla chirurgia per i motivi più disparati e se, chiaramente, in alcuni casi non è affatto possibile ovviare, noi padroni possiamo almeno cercare di capire quali sono i comportamenti da adottare prima e dopo gli interventi chirurgici nel cane.

Il pre-operatorio

La regola d’oro è: ascoltare il proprio veterinario, porgli domande e attenersi alle indicazioni, che in generale prevedranno:

  • Digiuno: se l’animale dovrà essere operato al mattino, consumerà l’ultimo pasto intorno alle 19-20 della sera precedente. Non sono ammesse deroghe se si vuole evitare che Fido vomiti durante l’intervento, ma soprattutto se non si vuole incorrere nel rischio che contragga la broncopolmonite ab ingestis, patologia anche mortale. Chiaramente, con animali abituati alle uscite, il problema potrebbe riproporsi col cibo trovato in strada: ragion per cui è bene tenerli in casa la sera che precede l’intervento;
  • Somministrazione di medicinali, nello specifico: antibiotici utili soprattutto in presenza di infezioni (in questo caso bisogna ricordarsi di chiedere al veterinario se la mattina dell’operazione dovrete comunque procedere alla somministrazione o se lo farà lui per via endovenosa); farmaci per patologie croniche o pre esistenti, ad esempio per il cuore, anti epilettici e altro (sarà lo specialista a stabilire come regolarsi quella mattina).

Il post operatorio

E una volta uscito dalla sala operatoria, come dobbiamo comportarci con Fido? Ancora una volta, seguendo le indicazioni mediche, che di solito prevedono:

  • Digiuno: va protratto anche la sera dell’intervento, perché l’anestesia rallenta il transito intestinale, e con l’ingestione di cibo si potrebbero ripresentare gli stessi inconvenienti del pre. Anche il giorno successivo all’intervento, il cane potrebbe non avere appetito, ma nel caso in cui la cosa si protragga oltre è bene contattare il veterinario;
  • Lavaggio: bisogna evitare il bagno la sera stessa, perché si correrebbe inutilmente il rischio di fargli prendere freddo;
  • Isolamento: è meglio che l’animale venga lasciato tranquillo, isolato da altri animali, per permettergli di smaltire gli effetti dell’anestesia (ci vorranno 24 ore). Questo però non significa passare i giorni a carezzarlo e compiangerlo, perché gli si trasmetterebbe solo ansia.

Inoltre, è consigliabile reperire preventivamente un collare Elisabettiano (di quelli che impediscono al cane di leccarsi la ferita e strapparsi i punti), nel caso in cui il veterinario vi abbia informato della necessità di adoperarlo. Bisogna seguire con cura le prescrizioni mediche, senza sospendere, modificare, dimezzare la terapia. Contattare il veterinario per qualsiasi dubbio.

L’anestesia negli interventi chirurgici nel cane

Un’altra cosa che è ovviamente indispensabile per gli interventi chirurgici è l’anestesia, ma non tutti sanno esattamente di cosa si tratta.

L’anestesia proprio come nella medicina umana, viene effettuata con una precisa miscela di ossigeno e gas anestetico, che consente al veterinario di operare in sicurezza, anche quando si tratta di animali anziani o debilitati, con la possibilità di risvegli estremamente rapidi, una volta terminato l’intervento. Durante l’anestesia, il cane viene costantemente monitorato dall’anestesista attraverso un monitor, che consente di tenere sotto controllo temperatura, respirazione, grado di ossigenazione del sangue, CO2 espirata e pressione arteriosa media.

Le sale operatorie nelle quali si svolgono gli interventi chirurgici nel cane sono ovviamente sempre ambienti controllati, dove tutto è assolutamente sterilizzato, al fine di rendere praticamente nullo il rischio di infezioni. In queste zone può entrare solo il personale medico ed i padroni sono ovviamente costretti ad aspettare in sala d’attesa, proprio come per gli uomini.