
Malattie del Barboncino, caratteristiche e rimedi
Tra le razze da compagnia a farla da padrone è probabilmente il Barboncino.
Anticamente era usato nella caccia all’anatra e come cane da riporto, solo in seguito entrò nelle grazie dei nobili e dei reali come cane da salotto. Ancora si discute sulle sue origini: c’è chi lo vuole francese e chi tedesco, c’è chi pensa che seguisse i popoli orientali e chi lo colloca come originario dell’Italia del Nord. Diverse e spesso di non facile soluzione sono le malattie del cane Barboncino, che possono colpire il nostro amico a quattro zampe.
Chi è il Barboncino?
Si tratta di un cane di piccola o media taglia; la sua altezza infatti varia a seconda del tipo: Toy, nano, medio, il “ vero barboncino” o barbone che raggiunge al garrese i 45-60 cm, per un peso medio tra i 15 e i 25 kg. La colorazione varia dalle tonalità del bianco, al marrone, nero, grigio o albicocca, con orecchie lunghe e cadenti, pelo fitto arricciato e dall’aspetto lanoso.
Si tratta di un animale estremamente intelligente, allegro, affettuoso e vivace, che ama la compagnia delle persone ed è sempre alla ricerca del contatto con i suoi padroni, si inserisce bene nei contesti famigliari ed è particolarmente indicato per i bambini con i quali si rivela un tenero compagno di giochi. È di indole dolce ed ha bisogno di tantissimo affetto e cure. Nonostante il buon carattere va educato sin dalla tenera età, onde evitare atteggiamenti dominanti, importante è anche la cura del pelo che se non spazzolato adeguatamente in modo costante finisce per riempirsi di nodi. Il barboncino è adatto sia alla vita di appartamento che alla vita all’aperto ma necessita sempre di un tetto o un luogo caldo dove ripararsi in caso di bisogno.
Malattie del cane barboncino
Tra le malattie del cane barboncino, una di quelle maggiormente riscontrate è l’atrofia progressiva della retina. La retina è una formazione tissutale che ricopre la parte interna dell’occhio: in questa malattia le cellule perdono progressivamente la loro funzionalità provocando anomalie della vista fino ad arrivare alla cecità. Diverse sono le cause: genetiche (forma molto comune in questa razza), degenerative (glaucoma, vecchi processi infiammatori o distacco della retina dovuto a traumi), anomalie strutturali e metaboliche.
I sintomi più comuni sono: cecità notturna che progredisce fino a diventare anche diurna, pupille dilatate, anomalie nella reazione della pupilla alla luce, cataratta e alterazioni epatiche. Per una diagnosi certa è necessaria una visita oculistica specialistica, mentre per quanto riguarda le cure, purtroppo non ne esistono di definitive e risolutive poiché si tratta di una patologia progressiva.
Un’altra delle malattie del cane Barboncino è l’adenite sebacea, una patologia immunomediata della pelle, che solitamente si presenta in esemplari giovani e le cui cause sono ancora sconosciute (così come non è noto ancora un medicinale che sia efficace al 100%). Si presenta come un’infiammazione delle ghiandole sebacee della cute che provoca la distruzione dei sebociti e di conseguenza del sebo. Le zone più colpite sono solitamente il naso, le orecchie, il dorso, la testa e la coda; I sintomi possono essere vari: mantello fragile e opaco, alopecia, ipotricosi, muta anomala e follicolite con occlusione dei follicoli piliferi. Per diagnosticarla è necessaria una visita accurata dal veterinario, e solo attraverso la biopsia si può avere la certezza della malattia. La terapia prevede detergenti appositi con cui lavare l’animale una volta a settimana, integratori di retinoidi e acidi grassi, antibiotici nel caso si siano presentate infezioni batteriche e nei quadri clinici più gravi l’uso di ciclosporina con terapia pulsante.
La lussazione rotulea e la displasia dell’anca sono altre due malattie del cane che colpiscono con buona incidenza il barboncino: le conseguenze principali della seconda comportano l’usura e l’erosione delle cartilagini dell’articolazione, che con il tempo peggiorando possono provocare artrosi deformanti che compromettono la qualità di vita del cane.
Queste due patologie si possono facilmente diagnosticare attraverso test genetici, che però pochi allevatori eseguono, in quanto molto costosi.
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