Trovati cuccioli nel carro attrezzi per contrabbando

cuccioli nel carro attrezzi

Contrabbando di cani: cuccioli nel carro attrezzi

Sono stati trovati e tratti in salvo i cuccioli nel carro attrezzi, rimasti per molte ore in condizioni di disidratazione e di privazione di aria e di luce. Si tratta di una storia per fortuna a lieto fine quella appena successa a Rimini. I dodici cuccioli salvati dai carabinieri della città erano stati stipati nel vano del carro attrezzi con lo scopo di essere contrabbandati. I piccoli cani appartengono a razze differenti: maltese, chihuahua e bulldog francese, con sei mesi di vita appena. Non è difficile immaginare le pessime condizioni in cui viaggiavano, nascosti al di sotto di un sedile ribaltabile di un carro attrezzi proveniente dall’ Ungheria. L’ipotesi che fossero destinati ad un brutto traffico clandestino di cani di razza dei paesi dell’Est europeo appare senz’ altro la più probabile e accreditata.

Il salvataggio dei cuccioli

I cuccioli nel carro attrezzi sono stati portati in Italia illegalmente, privi di alcuna documentazione o di microchip. Nei pressi di Riccione sono stati intercettati e posti sotto sequestro grazie all’ intervento congiunto di Antonio Colonna, specialista in procedure giudiziarie e interventi per la tutela degli animali, del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Rimini e dei carabinieri forestali. La collaborazione tra queste diverse autorità ha permesso la riuscita dell’ operazione e il salvataggio.
I cagnolini sottratti al commercio illegale erano molto spaventati, in condizioni di salute pessime e, a giudicare dalla situazione, avevano viaggiato per molte ore (si è ipotizzato più di dieci), al buio, tra i propri stessi escrementi, senza acqua e senza cibo.
Ora i cuccioli stanno cercando casa: la metà di loro l’ ha già trovata presso gli stessi carabinieri che hanno provveduto al soccorso.

Non perderti i nostri articoli.

Contrabbando, pratica troppo diffusa

Il commercio fuori legge di cuccioli di razza, cani per la maggior parte ma anche gatti, è purtroppo stimato pari a un milione circa di esemplari all’ anno. Molti di loro non sopravvivono nemmeno al viaggio.
“Uno di loro, a quanto ci riferisce il veterinario presso cui sono stati subito trasferiti, è grave”, ha dichiarato il capitano Domenico Montalto, comandante della Compagnia. “Non sappiamo ancora dove fosse diretto il mezzo, anch’ esso sequestrato, di nazionalità ungherese al pari dei tre uomini a bordo. A loro abbiamo contestato reati che vanno dal maltrattamento di animali fino all’ introduzione illecita di animali da compagnia, con l’aggravante dell’ età, decisamente inferiore alle dodici settimane di vita previste dalla legge”.
Antonio Colonna, specialista nell’ ambito delle importazioni illegali di cuccioli dall’ Est Europa, dal 2010 ha fatto più di cento operazioni di fermo e sequestro di questo genere. Stando alle sue parole, “Si tratta di un traffico dai numeri impressionanti, un milione circa fra cani e, in minoranza, gatti, che entrano ogni anno illegalmente nel nostro Paese per essere smistati fra negozi, allevamenti disonesti, allevamenti casalinghi, incontrollabili vendite su Internet che sfuggono a qualsiasi verifica sanitaria o fiscale. In Ungheria, Slovacchia, Ucraina, i trafficanti pagano un cucciolo non più di cinquanta euro, mentre qui viene rivenduto, dopo vari passaggi, anche a 1.800″.
I cuccioli vengono tolti subito ai loro genitori e introdotti in questo terribile commercio che fa leva sulla quantità, mettendo in conto i decessi causati dalle condizioni pessime di trasporto e di viaggio. “Operazioni come quella odierna, scaturita da un semplice controllo, non rivelano che la punta dell’iceberg del fenomeno in questione, che causa sofferenza e morte a un numero spaventoso di animali” conclude infine Antonio Colonna.