
Coda da stallone nel gatto
La coda è una parte molto importante per gli animali, ed è anche attraverso questa che riescono a comunicare molti loro stati d’animo, come la paura o la gioia. A volte però può presentare dei problemi, che vanno trattati quanto prima per evitare di incorrere in disagi ancora più spiacevoli, uno di questi è la coda da stallone nel gatto.
Cos’è la coda da stallone nel gatto?
Si tratta di una patologia che interessa soprattutto i gatti maschi non sterilizzati, ma talvolta la si può riscontrare anche nei gatti maschi castrati e nelle femmine. Si tratta di un disturbo non particolarmente grave, ma piuttosto fastidioso e ad essere interessata è proprio la coda dell’animale e si riscontra sia nei gatti che nei cani.
La patologia è dovuta ad iperplasia delle ghiandole sopracaudali, che si trovano sulla parte superiore della base della coda. La funzione di queste ghiandole è quella di produrre e di secernere i feromoni, le sostanze che gli animali utilizzano per inviare messaggi ai loro simili (per segnare il territorio, per segnalare la disponibilità all’accoppiamento, oppure un pericolo).
A volte, a causa di uno stimolo ormonale, tali ghiandole si infiammano producendo sebo in eccesso; conseguentemente si infettano, generando nell’animale molto fastidio, che si trasforma, al solo tatto, in dolore vero e proprio.
Quali sono i sintomi della coda da stallone?
La sintomatologia che si può riscontrare è piuttosto varia:
- Area alopecica alla base della coda
- Pelo untuoso alla base della coda, spesso appiccicato in piccoli ciuffi
- La zona colpita appare ricoperta da una sostanza oleosa
- Presenza di comedoni
- A volte si riscontra un odore maleodorante
- Presenza di infezioni
Come viene eseguita la diagnosi della coda da stallone?
Nel momento in cui si riscontra un accumulo di materiale oleoso e un aggrovigliamento dei peli nella parte dorsale della coda, è necessario contattare immediatamente il veterinario. In genere la prognosi per questa patologia è favorevole, dal momento che è un problema che causa più che altro danni estetici, ma tende a non influenzare la vita dell’animale stesso.
Per quanto invece riguarda la terapia da intraprendere, generalmente il trattamento che viene eseguito si basa sulla sterilizzazione, se siamo di fronte a un maschio che ancora non è stato castrato, ed in aggiunta viene prescritto l’uso di uno shampoo specifico antiseborrea, in modo tale da mantenere la zona circoscritta ben pulita e detersa.
In caso si sia già generata un’ infezione batterica, viene consigliato l’utilizzo dell’antibiotico per 3 o al massimo 4 settimane. Se la patologia colpisce il gatto sterilizzato, l’unica cosa che è possibile fare è procedere solo ed esclusivamente con la pulizia della zona interessata e con eventuale antibiotico. Non si può purtroppo fare altro. Per qualsiasi cosa o per avere maggiori delucidazioni in merito contattare direttamente il proprio veterinario di fiducia.