
Traumi nel cane
Quando si parla di traumi nel cane come in qualunque altro essere vivente, ci si può
riferire tanto a “ferite” e “contusioni” fisiche, quanto ad eventi psicologici traumatici.
Entrambi i casi possono causare grossi problemi ai nostri amici a quattro zampe, ed è
meglio sapere di cosa si tratta e come affrontare al meglio ogni evenienza.
Traumi nel cane: traumi fisici
Da un punto di vista fisico, il cane, soprattutto da cucciolo, può incorrere in incidenti
durante il gioco, provocandosi:
- contusioni, in conseguenza di una collisione contro un oggetto smussato che, pur
non lacerando la pelle provocano un’ ecchimosi (leggero versamento di sangue
sottocutaneo) o un ematoma (accumulo di sangue) - ferite: lacerazioni della pelle e dei tessuti, che possono essere superficiali o
profonde, con margini netti o irregolari.
Come intervenire in caso di contusioni? Applicando un impacco freddo per lenire il dolore, o pomate specifiche, e se il problema non si risolve in qualche giorno è meglio consultare il veterinario, che farà i dovuti accertamenti e saprà sicuramente consigliarvi per il meglio.
Quando invece si ha a che fare con una ferita, poiché questa è esposta alle infezioni
batteriche, è necessaria una pulizia immediata della zona e una disinfezione accurata (soprattutto in caso di ferite puntiformi, che potrebbero provocare un’ infezione
profonda). In particolare:
- occorre prestare attenzione alle eventuali allergie o sensibilità del cane rispetto ad
alcuni farmaci - controllare che il bendaggio non sia troppo stretto
- rivolgersi al veterinario per ferite più grandi di un centimetro.
Traumi nel cane: trauma da investimento e trauma cranico
I traumi dovuti ad investimento automobilistico sono tra le più frequenti e serie emergenze veterinarie. E’ importantissimo non perdere tempo e trasportare il più velocemente possibile il cane dal veterinario, in ambulatorio il medico sarà in grado di valutare al meglio i danni subiti dal vostro amico peloso ed agire di conseguenza. Al di là del tipo di lesione riportata, un animale investito presenta sempre uno stato di shock, caratterizzato da scompenso cardio-circolatorio, e da ipotermia. La cosa più importante che potete fare in attesa del medico è cercare di mantenere il calore corporeo coprendo l’ animale con una coperta calda.
Se nell’incidente l’animale dovesse subire un forte colpo alla testa, potrebbe riportare
quello che viene definito trauma cranico. Il veterinario valuterà lo stato del sistema
respiratorio e cardiovascolare e procederà con il trattamento necessario, solo in un
secondo momento farà le dovute indagini neurologiche, normalmente attraverso la TAC. Il trauma cranico è una patologia che si evolve nel tempo ed è quindi necessario rivalutare l’animale più volte per assicurarsi che sia fuori pericolo. Fortunatamente nella
maggioranza dei casi, se si agisce con rapidità, e si controllano i danni secondari, il cane
può riprendersi completamente.
Traumi nel cane: traumi psicologici
Quando invece ad essere stata ferita non è la pelle o la carne di un cane, ma la sua
mente, è necessario rivolgersi ad un comportamentista, magari esperto del
metodo Tellington Ttouch, che associa alla riabilitazione fisica una riacquisizione di fiducia e sicurezza. La tecnica, che si basa su bendaggi, tocchi circolari ed esercizi a terra, agevola i movimenti, conferisce equilibrio, accresce la consapevolezza e la percezione corporea, e palesa la sua utilità nel trattamento di traumi, paure e disagi fisici. Tuttavia, si tratta di un tipo di intervento che può essere adoperato anche in assenza di problemi motori, quando invece è necessario intervenire per controllare iperattività o paure specifiche, come quella dei tuoni o dei fuochi d’ artificio.
Il comportamentalista è un medico veterinario specializzato in comportamento animale, che interviene con la sua competenza in caso di aggressività, difficoltà di relazione, opposizione alle regole di base, fobie, ansie, ecc. La sua valutazione permette di stabilire se il problema in questione sia in realtà un comportamento normale per l’animale non accettato dal proprietario, oppure se abbia effettivamente una natura patologica.