
Tricocefali nel cane
Per chi non lo sa, i tricocefali nel cane sono dei parassiti intestinali molto comuni nel cane domestico. Sono vermi tondi, che adulti possono essere lunghi dai 4 ai 7 cm, e si annidano nella parete intestinale, sottraendogli tutti i nutrienti. Le uova dei tricocefali sono molto resistenti e possono sopravvivere anche per anni a temperature climatiche estreme.
A differenza degli ascaridi, che sono tipici dei cuccioli, l’infestazione da tricocefali può colpire cani di ogni età, sesso e razza. Spesso si riscontra in animali che vivono in canili o frequentano a abitualmente parchi ed aree dove si incontrano molti cani.
Il cane si infesta leccando il terriccio o le feci infetti di altri animali. Una volta ingerite le uova, la larva si libera nell’intestino tenue e in soli 8-10 giorni arriverà nell’intestino crasso e si trasformerà in un adulto. Gli adulti sono lunghi 4-7 cm.
Nel momento in cui il povero animale contrae i tricocefali i sintomi che si possono presentare sono diversi. Tuttavia è bene sottolineare che in alcuni casi la patologia è praticamente silente e non viene riscontrato alcun sintomo
Vediamo nello specifico quali sono i sintomi più comuni:
- Dimagrimento progressivo
- Diarrea anche cronica
- Diarrea ematica
- Diarrea mucosa
- Crisi convulsive
- Iponatriemia
- Scadimento delle condizioni corporee
- Flatulenza
- Bisogno urgente di defecare
- Perdita di appetito
- Debolezza
- Dolore addominale
Tricocefali nel cane: diagnosi della patologia
Per quanto riguarda la diagnosi, normalmente è piuttosto facile verificare se il cane ha contratto questi parassiti, basta semplicemente fare un esame delle feci, anche ad occhio nudo si dovrebbero vedere le uova. Se la diagnosi dovesse rivelarsi più complicata, il veterinario effettuerà un esame delle feci più approfondito e sottoporrà l’animale ad esami del sangue e ad un esame delle urine. I risultati di questi test potranno già indicare in modo accurato la presenza di un’infezione parassitaria interna.
Si potrebbe anche eseguire una endoscopia nel cane, ma si tratta di una procedura piuttosto costosa ed anche inutilmente invasiva.
Trattamento dei tricocefali nel cane
La terapia per questo tipo di problema è molto semplice: basta somministrare un vermifugo a base di milbemicina, febantel o fenbendazolo e a questo associare una terapia di sostegno per minimizzare i sintomi e reintegrare i liquidi, qualora l’animale abbia vomito o dissenteria.
Il problema più grave tuttavia è un altro, come abbiamo illustrato precedentemente, le uova di tricocefali sono in grado di rimanere nell’ambiente esterno addirittura per molti anni e il pericolo di contagio è molto alto, sopratutto se viviamo in una casa con giardino che dove Fido fa i suoi bisogni e che quindi avrà interamente contaminato.
Cosa bisogna fare a riguardo? La soluzione è una sola, ovvero somministrare mensilmente al cane le compresse per la filaria a base di milbemicina, in questo modo oltre a proteggerlo dalla filaria lo si proteggerà anche dai tricocefali.