
IBD nel cane: malattia infiammatoria intestinale nel cane
Secondo un recente studio, sembra che analizzare la flora intestinale del cane possa aiutare a capire quale soggetto potrebbe sviluppare l’ IBD nel cane o malattia infiammatoria intestinale.
Sia cane che persone possono soffrire di IBD, una patologia cronica e debilitante. Per questo motivo i ricercatori della University of California San Diego School of Medicine, hanno eseguito uno studio comparativo tra cane e uomo. Hanno quindi analizzato campioni di feci di cani, arrivando a scoprire che i cani con IBD o malattia infiammatoria intestinale, posseggono una flora intestinale particolare e differente da quella di un animale sano. Possiamo dire che queste analisi erano molto precise, con un valore decisamente superiore al 90%. Inoltre hanno scoperto come gli umani e i cani, così simili per determinati aspetti, abbiano invece una flora intestinale del tutto dissimile tra le due specie. Per questo motivo, in caso di diarrea nei cani, è sconsigliabile e totalmente inutile, dare fermenti lattici ad uso umano data la fortissima differenza tra la flora intestinale umana e quella canina.
IBD nel cane: come riconoscerla e curarla
IBD è un acronimo per Inflammatory Bowel Disease, cioè malattia infiammatoria intestinale. Si tratta di una patologia cronica idiopatica che è in grado di colpire tutte le parti del tratto gastroenterico. Caratteristica dell’ IBD nel cane è senza dubbio la presenza d’infiltrati di cellule infiammatorie a livello della mucosa. Per completezza d’informazioni, a tutt’oggi non è nota la causa scatenante dell’IBD. Possiamo verosimilmente affermare che al suo sviluppo contribuiscono fattori immunomediati e fattori ambientali come la presenza di antigeni batterici e alimentari. Questa patologia può affliggere qualunque cane, di razza o no, ma senza dubbio tra le razze di cani più soggette troviamo il Pastore tedesco, il Weimaraner, il Boxer e il Border Collie.
Passando a parlare dei sintomi, essi dipendono strettamente dal distretto intestinale colpito dall’IBD. Senza dubbio la diarrea cronica (che persiste da più di tre settimane), vomito nel cane, dimagramento, appetito capriccioso, presenza di muco e sangue nelle feci del cane. La prognosi è riservata ai cani dove a questi sintomi si associa ipoalbuminemia, diminuzione della vitamina B12, ascite e edemi periferici.
La base della cura è senza dubbio una dieta prescritta dal vostro veterinario di fiducia. Il tutto è associato a farmaci quali antibiotici (tra cui metronidazolo e tilosina) e cortisonici. Nel caso in cui il cortisone non fa effetto si tenta con altri farmaci immunosoppressivi dai maggiori effetti collaterali (clorambucile, azatioprina, ciclosporina, ciclosfosfamide)
Flora intestinale e IBD nel cane
Lo studio ha coinvolto 150 cani, 85 sani e 65 affetti da IBD. Si sono analizzatele loro feci attraverso il sequenziamento dell’RNA. In questo modo, si è potuto stabilire esattamente quali specie batteriche vivessero nei campioni. Con questo metodo, si è potuto così notare che i cani affetti da IBD, la flora microbica è senza dubbio e significativamente diversa da quella dei cani sani.
Questo studio com’è stato detto all’inizio, è stato realizzato per verificare se esistano dei parallelismi, fra l’IBD nell’uomo e l’IBD nei cani. Quest’approccio diagnostico quindi non è ancora disponibile per i trattamenti veterinari, i cani sono solo stati utilizzati come cavie. Bisogna però dire, che questa ricerca proseguisse in tal senso, avremo un metodo meno invasivo per poter diagnostica l’ IBD nel cane, attualmente possibile solo ed esclusivamente attraverso un’endoscopia con prelievo di campioni bioptici e analisi istologica dei suddetti. Con un metodo meno invasivo, potremo sicuramente riuscire a diagnosticare molte più IBD.