Colchico d’autunno, pianta tossica per cani e gatti

Colchico d'autunno, pianta tossica per cani e gatti

Colchico d’autunno

Il Colchico d’autunno è una pianta erbacea appartenente alla Famiglia delle Colchicaceae ed è noto come falso zafferano. Il nome del genere Colchicum deriva da “Colchide“, antica regione del mar Nero, patria della maga Medea, esperta nella preparazione di potenti veleni. Si tratta di un piccolo vegetale tuberoso che fiorisce nel periodo autunnale, grosso all’incirca come una noce, molto interrato e coperto da diverse squame brune. Una tra le caratteristiche che distinguono questa pianta è il fatto che i fiori emergono dal suolo dopo molto tempo dalla morte delle foglie. Il fiore, infatti, appare in tarda estate come un tubo bianco allungato con 6 petali di colore dal rosa al lilla. Il frutto è una capsula ovale lunga tra i 3 e i 5 centimetri, contiene i semi e matura in primavera. Anche se tossico, il colchico d’autunno è largamente coltivato nelle zone temperate a scopo ornamentale e la sua fioritura autunnale e suoi colori brillanti allegra prati e margini boschivi. La pianta in genere è alta 10-40 cm.

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Colchico d’autunno caratteristiche

Il Colchico d’autunno è una pianta perenne, cresce nei prati falciati e nelle zone erbose umide da quelle pianeggianti fino a 2100 m di altitudine e fiorisce da agosto a novembre. Nonostante la componente tossica, la pianta, correttamente utilizzata nelle dosi, ha azione diuretica, antinevralgica, vermifuga, sedativa è considerata un efficace rimedio contro la gotta in quanto la colchicina rallenta i processi metabolici che portano alla formazione dell’acido urico. E’ comunque importante che il suo utilizzo sia effettuato sotto stretto controllo medico per evitare spiacevoli conseguenze. In autunno i suoi fiori vengono spesso raccolti per farne mazzetti ornamentali che però hanno durata molto breve.

Colchico d’autunno tossica per cani e gatti

L’intera pianta di Colchico d’autunno, ma anche i semi e il bulbo, è tossica sia per cani che gatti. La presenza di numerosi alcaloidi come la colchicina e la colchiceina è il motivo per cui questa pianta ha un alto livello di tossicità. Se ingerita da cani e gatti provoca sintomi come irritazione locale, vomito con presenza di sangue, scialorrea, soppressione midollare, danni multi-organo. Altri sintomi frequenti sono dolori addominali, diarrea nel gatto e nel cane e difficoltà a respirare anche 10 giorni dopo l’ingestione. Se il vostro amico a quattro zampe ingerisce parte della pianta è necessario portarlo subito a controllo dal veterinario che provvederà a prestargli le prime cure. Non abbiate esitazione perché un ritardo eccessivo potrebbe anche comportare il decesso dell’animale.