Disturbi ossessivo compulsivi dei cani: mito o realtà?

Disturbi ossessivo compulsivi dei cani: mito o realtà?

Disturbi ossessivo compulsivi dei cani

Il dubbio se i disturbi ossessivo compulsivi dei cani siano più un mito che una realtà è venuto a molti, specie perché in questi argomenti spesso c’è più un pregiudizio ideologico che una reale competenza scientifica. Per fugare i dubbi persistenti alcuni ricercatori dell’University of Massachiusetts Medical School, della Tufts University, della Cummings School of Veterinary Medicine e del Broad Institute of Technology hanno condotto un’importante ricerca sui cani che potrebbe avere degli esiti sorprendenti e utili anche per gli esseri umani. 

Innanzitutto una risposta, affermativa: i disturbi ossessivo compulsivi dei cani sono una patologia reale, identificato nell’attività di un particolare gene, presente nel cromosoma 7, che è associato al verificarsi di questi particolari fenomeni.

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La ricerca scientifica sui disturbi ossessivo compulsivi dei cani

La ricerca condotta dagli scienziati di questi istituti degli Stati Uniti è stata svolta in un periodo di dieci anni, analizzando il sangue di cani Doberman sani e affetti da disturbi ossessivo compulsivi. Il confronto tra questi due tipi di sangue ha dimostrato la presenza di una sequenza genetica del gene Cdh2 piuttosto anomala. Tale sequenza, infatti, era presenti maggiormente negli esemplari affetti da disturbi ossessivo compulsivi dei cani.

L’importanza di tale scoperta è fondamentale sotto diversi punti di vista. Innanzitutto perché individua la presenza, a livello genetico, di una causa dei disturbi ossessivo compulsivi nei nostri amici a quattro zampe. In secondo luogo perché circoscrive l’origine del problema. Il gene Cdh2 è infatti legato allo sviluppo e alla crescita del sistema nervoso e riguarda la formazione delle reti fondamentali per il funzionamento del cervello.

Il problema negli uomini

L’altro grande motivo di interesse nell’individuazione del gene responsabile dei disturbi ossessivo compulsivi dei cani è che i processi nervosi coinvolti negli animali sono presenti anche nel cervello degli esseri umani. Da qui a fare una semplice operazione di sovrapposizione ce ne passa e sarebbe errato pensare che di aver individuato il problema anche negli uomini. Nonostante le grandi somiglianze, infatti, ci sono anche importanti differenze tra l’uomo e il cane e queste potrebbero determinare diverse dinamiche nel presentarsi del fenomeno negli uomini. Le ricerche comunque in tal senso continuano e si spera di riuscire a raggiungere, in tempi il più rapidi possibili, anche allo sviluppo delle cure necessarie.

Le statistiche

Per far luce sul fenomeno dei disturbi ossessivo compulsivi dei cani e per far capire la portata del problema, si è stimato che circa il 2% dei cani e degli esseri umani è colpito da questo disturbo. Tale fenomeno genera comportamenti definiti ripetitivi come tic, gesti e azioni che possono essere alla base di vere e proprie ossessioni. Queste sono quelle azioni che vengono ripetute in maniera frequente e senza un controllo razionale e volontario del soggetto coinvolto, motivo per cui sono molto pericolose, in quanto incontrollabili e potenzialmente nocive per la salute di chi le pratica e di chi gli sta accanto.