
Leishmaniosi felina
È una malattia dei gatti molto più frequente nei cani, ma esiste anche una forma di leishmaniosi felina seppur più rara. Quando si parla di Leishmaniosi si ha sempre una grande paura anche senza sapere esattamente di cosa si tratta. Proviamo dunque a fare chiarezza, a capire i sintomi di questa malattia, le cause e, soprattutto, come curarla.
Che cos’è la leishmaniosi felina
La leishmaniosi felina è una malattia che si trasmette tramite un parassita (un insetto simile a una zanzara) e può avere forme cutanee, viscerali o di entrambi i tipi. Va precisato che questa malattia non viene trasmessa da animale a animale ne da animale a uomo, ma per attecchire il parassita deve compiere un intero ciclo biologico.
I sintomi della leishmaniosi felina
Bisogna precisare che la leishmaniosi felina può essere presente nell’animale per molto tempo prima di manifestarsi con sintomi evidenti. I sintomi con i quali si presenta sono diversi, come detto sia a livello cutaneo che viscerale. Bisogna prestare quindi particolare attenzione all’aumento della dimensione dei linfonodi, alle diverse forme di dermatite del gatto (ulcerativa, esfoliativa, crostosa e nodulare), alla gengivite, stomatite e uveite, così come all’aumento delle gamma globuline presenti nel sangue e alle lesioni mucocutanee. Infine anche l’anemia normicitica e normocronica sono tra i sintomi della presenza della leishmaniosi.
La diagnosi
Per diagnosticare questa malattia nel gatto è necessario ricorrere a diverse analisi del sangue e delle urine, alle quali si aggiungono esami PCR, citologici, istologici e colturali. Gli esami del sangue analizzano sia la quantità che la qualità dei componenti cellulari e proteici presenti nel sangue, mentre gli esami delle urine danno informazioni sul funzionamento dei reni e del peso specifico, mentre con l’esame PCR si ricerca l’eventuale presenza del parassita tramite esame microscopico.
Come curare il gatto dalla leishmaniosi felina
La terapia da adottare per la cura dalla leishmaniosi felina è esclusivamente basata su farmaci a base di Allopurinolo (da somministrare in dosi di 10-20 mg/kg ogni 12 o 24 ore) in quanto altre soluzioni non hanno dato fino ad ora risultati convincenti. Solitamente il gatto guarisce clinicamente subito dopo la terapia con questo farmaco, ma è importante effettuare regolari controlli periodici dopo la guarigione, in quanto sono molto frequenti le recidive.
Chiaramente per questo tipo di interventi sono assolutamente da evitare qualsiasi forma di autodiagnosi o trattamenti fai-da-te che rischiano di essere inutili oltre che dannosi per la salute del gatto. Per quel che riguarda la prevenzione esistono alcuni dispositivi che però non hanno mostrato risultati soddisfacenti. Per i gatti non sono previsti vaccini in quanto il numero ridottissimo di casi in cui la leishmaniosi ha colpito i felini (in Italia dagli anni Ottanta si contano una decina di casi) non ha giustificato, almeno per ora, tale forma di prevenzione.