Avvelenamento da pasta del pane cruda in cane e gatto

Avvelenamento da pasta del pane cruda nel cane e nel gatto

Avvelenamento da pasta del pane cruda

L’ avvelenamento da pasta del pane cruda in cane e gatto non è un problema infrequente perché capita che i cani trovino in casa dei pezzi di pasta cruda, magari mentre cucinate ed è quasi matematico che li mangino. Oppure, addirittura, padroni inconsapevoli glieli danno da mangiare, certo non pensando ad una cosa pericolosa.

Gli impasti crudi sono fortemente tossici perché creano danni meccanici e biochimici gravi, fra cui dilatazione dello stomaco, acidosi metabolica e depressione del sistema nervoso centrale, sia nei cani che nei gatti.

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Perché la pasta da pane e dolci cruda fa male ai nostri amici a quattro zampe?

Il problema è causato dal lievito; l’impasto in lievitazione è infatti ricco di microrganismi vivi ed attivi (la cottura li uccide e rende innocui). Ma se questo alimento arriva allo stomaco prima della cottura, la sua acidità non è in grado di digerirlo e la temperatura è ideale per il proliferare dei microrganismi, così si va a produrre anidride carbonica ed etanolo.

Questa massa che cresce causa la dilatazione dello stomaco con conseguente compromissione vascolare della parete e predispone alla torsione gastrica nel cane, causando anche disturbi respiratori.

Non c’è da dimenticare inoltre che l’impasto crudo del pane contiene etanolo che evapora durante la lievitazione. Se la lievitazione avviene nello stomaco invece, l’etanolo viene assorbito nel sangue causando intossicazione da etanolo, con conseguente perdita di coordinazione, perdita del controllo vescicale, ed anche morte

Avvelenamento da pasta del pane cruda in cane e gatto: sintomatologia

Per riconoscere i sintomi da avvelenamento bisogna osservare con attenzione, i più classici sono:

I sintomi possono comparire anche a distanza di un’ora dall’ingestione.

Cosa fare in caso di avvelenamento da pasta del pane cruda?

Occorre portare l’animale il più velocemente possibile dal veterinario. Non indurre il vomito specie se è trascorsa più di un’ora dall’ingestione. È importante specificare che l’animale ha ingerito dell’impasto crudo e se ne siete a conoscenza comunicate al veterinario anche quanto ne ha ingerito. A questo punto si procederà con la diagnosi, probabilmente verranno effettuate radiografie ed esami mirati a verificare lo stato dell’animale.

Se l’impasto è stato ingerito da poco tempo si può indurre il vomito sperando che venga espulso. Se il metodo non da risultati potrebbe essere necessaria la rimozione per via chirurgica. Sarà naturalmente il veterinario a stabilirlo in base alle condizioni dello stomaco. In alcuni casi vengono effettuate lavande gastriche con acqua fredda.

Sarà anche necessario intervenire con una terapia di stabilizzazione a causa della tossicosi da etanolo. In concreto per prevenire questo problema è opportuno evitare di lasciare impasti crudi alla portata di cani e gatti ed esser pronti ad intervenire se dovessero malauguratamente ingerirli.