
Cani autistici per vaccino
La paura dei vaccini è entrata anche nel mondo dei nostri amici a quattro zampe, dove è nata una comunità no-vax, convinta che i cani autistici per vaccino siano in aumento. La polemica è ripresa nel Regno Unito, dove la trasmissione Good Morning Britain è stata accusata di mettere a rischio la salute degli animali domestici, progettando di dedicare uno spazio al tema di vaccini per cani e autismo canino.
Cani autistici per vaccino: la tesi
Alcuni proprietari di animali sembrano essere preoccupati dagli effetti collaterali dei vaccini e persone che hanno vaccinato il peloso di casa sono convinte che abbia sviluppato una forma di autismo canino. La National Autistic Society (Nas) ha contatto subito la trasmissione, preoccupata della diffusione di questa tesi non veritiera, che potrebbe essere portata sotto i riflettori e far crescere il panico nel pubblico.
Jane Harris della Nas ha sottolineato che non esiste nessun legame tra i vaccini e l’autismo canino e molti studi lo dimostrano. Nonostante ciò, vi è una crescente comunità no-vax tra i proprietari di animali anche negli Stati Uniti. Come è successo con i bambini, questo allarmismo potrebbe portare a una mancanza di fiducia nei confronti delle vaccinazioni, portando alla diffusione di malattie dei cani che possono essere letali, come il cimurro nei cani, che è stato ridotto in modo significativo grazie ai vaccini.
Vaccini per animali, nessun rischio
Anche per l’uomo è stato escluso qualsiasi legame tra vaccinazioni e autismo, per cui vaccinare il proprio animale da compagnia non comporta nessun rischio. Marco Melosi, presidente dell’Associazione italiana medici veterinari (Anmvi), rassicura dicendo che gli animali non sono in pericolo di contrarre malattie neurologiche del cane e del gatto a seguito di un vaccino. Recentemente sono state riviste anche le linee guida sugli schemi vaccinali e alcuni vaccini oggi hanno un richiamo ogni 3 anni. Vi sono inoltre alcune vaccinazioni obbligatorie, come l’antirabbica, e la scarsa prevenzione sta permettendo ad alcune malattie di fare ritorno e di diffondersi, come la gastroenterite virale e la leucemia felina.
Non è comunque necessario vaccinare tutti gli anni per tutte le malattie; vi è un percorso di prevenzione da concordare con il veterinario, che stabilirà dopo aver accertato le condizioni di salute del peloso di casa. E’ quindi molto importante la prevenzione, ma molto spesso questo messaggio non passa, come afferma Melosi.