
Febbre gatto
Capire se si alza la febbre gatto non è semplice quanto può esserlo per le persone: se infatti in questo caso basta appoggiare una mano sulla fronte, sugli animali è un po’ più complicata la questione: nonostante vi siano diverse voci che indicano di osservare il naso e accertarsi se esso si presenta caldo e secco, per sapere con esattezza se vi sia in presenza di febbre gatto è necessario procedere alla sua misurazione. Qualora da essa risulterebbe una temperatura del gatto superiore ai 39° C, ci si troverebbe in presenza di febbre gatto. Ma cosa fare in questi casi? Contattare il veterinario di fiducia, che ne potrà stabilire la causa con certezza.
Le possibili cause
La febbre gatto viene definita ipertermia e ci sono diverse cause che possono concorrere all’innalzamento della temperatura corporea. Fra queste le più diffuse, assimilabili a quelle umane, sono legate ad un’infezione che può essere ad opera di virus, batteri o funghi, un tumore, all’assunzione di determinati farmaci o eventuali traumi a carico di strutture ossee o muscolari. I sintomi sono diversi e possono essere riassunti in alcuni segnali facilmente osservabili, come ad esempio la perdita dell’appetito, una mancanza di energia o la disidratazione, un’aumentata frequenza respiratoria o la presenza di vomito nel gatto o diarrea nel gatto.
Come misurarla
Malgrado ci siano dei segni che permettano di ipotizzare la presenza di febbre, per saperlo con certezza è necessario procedere alla misurazione della temperatura corporea. Essa può avvenire mediante l’utilizzo di un termometro rettale che si utilizza per i bambini: l’importante è usare un po’ di vasellina per rendere meno fastidiosa la misurazione e dell’alcool per poter disinfettare il termometro dopo il suo utilizzo. Dopo aver appurato se vi è o meno la presenza di febbre, è possibile premiare il felino con un croccantino.