Cani arrabbiati

Cani arrabbiati

Cani arrabbiati – Prima di affrontare il tema dei cani colpiti dalla rabbia, vediamo di capire bene che cosa è la rabbia e come ci si può difendere da essa.
La rabbia è causata da un virus che si può trasmettere agli esseri umani tramite il contatto con la saliva di animali infetti. Il virus di solito si trasmette col morso.
È da sottolineare che una volta che una persona presenta i sintomi della rabbia, questa è quasi sempre fatale. Per questa ragione è vitale che chiunque possa essere a rischio di contrarre la rabbia ne venga debitamente vaccinato.

Cani arrabbiati: i sintomi

Cani arrabbiati – i primi sintomi della malattia sono molto simili a quelli dell’influenza e possono durare per giorni. I sintomi più tardivi, invece, possono comprendere: febbre, mal di testa, nausea, vomito, agitazione, ansietà, confusione, iperattività, difficoltà a inghiottire, salivazione eccessiva, paura dell’acqua a causa della difficoltà a inghiottire, allucinazioni, insonnia, paralisi parziale. Quando farsi vedere da un medico: se vi morde un animale malato o se siete stati esposti a un animale che sospettate possa essere rabbioso, andate dal dottore senza perdere un minuto.

Cani arrabbiati: come fanno i cani a prendere la rabbia?

Cani arrabbiati – Il virus della rabbia colpisce il cervello e il midollo spinale di tutti i mammiferi, compresi cani, gatti e anche, come abbiamo visto sopra, esseri umani.
La malattia oggi si può prevenire con la vaccinazione (anche nei cani), ma se le persone ancora oggi reagiscono con terrore a questa parola, ci sono buone ragioni.
La rabbia è diffusa praticamente in tutto il mondo, tranne Hawaii, Australia e Antartide. Si stima che ogni anno in tutto il pianeta siano 50mila le persone che ne muoiono, mentre le vittime tra gli animali si contano a milioni. Dato che il virus della rabbia alberga principalmente nella saliva degli animali infetti, i cani prendono la malattia quando vengono morsi da altri animali contagiati. La malattia peraltro si può trasmettere al cane anche attraverso graffi ovvero allorché della saliva infetta viene in contatto con le mucose o con ferite fresche. Il pericolo di contagio aumenta di molto se il cane è esposto al contatto con animali selvatici. I portatori del virus più comuni possono essere le volpi, i pipistrelli, i furetti. Negli Stati Uniti la malattia colpisce soprattutto i gatti.
Cani arrabbiati: i sintomi All’inizio il cane che sia stato colpito dalla rabbia manifesta dei repentini e drammatici cambiamenti nel suo modo di comportarsi. Possono esserci irrequietezza e apprensione, sintomi questi che in genere si accompagnano ad aggressività. Cani che di solito erano amichevoli oppure  cani coccolosi  e giocherelloni possono trasformarsi in bestie irritabili, laddove, al contrario, animali che di solito erano nervosi ed eccitabili possono diventare docili e tranquilli. Inoltre il cane può mordere e reagire in maniera improvvisa a un qualunque stimolo, attaccando altri animali, l’uomo o anche solo degli oggetti. A volte si osserva che i cani infetti leccano di continuo la parte dove sono stati morsi. A questo stadio della malattia può esserci anche febbre. A mano a mano che l’azione del virus progredisce, il cane infetto può diventare sempre più sensibile
al tocco, alla luce e ai suoni. Può anche capitare che l’animale prenda a mangiare cose insolite o che si vada a nascondere in posti bui e riparati.
A questo punto possono seguire la paralisi dei muscoli della deglutizione e della mascella, il che si traduce nel sintomo più noto e spaventoso, la bava alla bocca.
Seguono disorientamento, perdita di coordinazione motoria, paralisi alle zampe posteriori. L’ultimo sintomo, purtroppo, è la morte.

Cani arrabbiati: quanto tempo prima che si vedano i sintomi?

Il virus di solito ha un’incubazione che va da due a otto settimane prima che si noti qualunque sintomo.

Cani arrabbiati: quali cani sono a rischio?

I cani che sono più esposti al rischio di prendersi la rabbia sono quelli non vaccinati che possono andarsene in giro liberamente senza la supervisione di un umano. È chiaro che si tratterà soprattutto di cani che vivono in campagna e che per questo sono esposti al contatto con animali selvatici o con altri cani randagi, o con gatti coi quali possono azzuffarsi.

Cani arrabbiati: come si diagnostica la rabbia?

Purtroppo non esiste un test affidabile con cui si possa diagnosticare la rabbia negli animali vivi. Il test più sicuro è la prova di immunodeficienza indiretta, ma siccome per poter essere effettuato richiede del tessuto cerebrale, è chiaro che può essere fatto solo dopo la morte dell’animale, di solito a conferma di un più che fondato sospetto.

Cani arrabbiati: si può trattare?

Si è già detto: sia nel cane che nell’uomo, una volta che sono apparsi i sintomi (molti dei quali nel cane sono terrificanti, come abbiamo visto), non c’è cura possibile, tant’è che molto spesso i cani (o altri animali) che si sospetta siano colpiti dalla rabbia vengono sottoposti a eutanasia. L’unica “cura” nel caso della rabbia è la prevenzione, ovvero la somministrazione del vaccino antirabbico. L’unica cura è la prevenzione, si è appena detto, e la prevenzione richiede che ci si tenga al passo con la tabella delle vaccinazioni prescritte per il nostro cane. In alcuni Paesi è obbligatorio sottoporre cani e gatti alla vaccinazione dopo il compimento dei tre mesi di vita. La vaccinazione, va notato, non solo protegge il vostro cane dalla malattia, ma lo protegge anche dalle conseguenze cui può andare incontro se morde qualcuno. In alcuni ordinamenti, infatti, i cani che abbiano morso una persona sono confinati in quarantena per almeno dieci giorni, per vedere se per caso non si manifesti la malattia: se il libretto delle vaccinazioni non è aggiornato, il minimo che può capitare è che il periodo di quarantena venga allungato, ma può anche succedere che il cane venga soppresso, a scanso di equivoci. Insomma, la vaccinazione può salvare la vita del vostro amico in più di un senso. Naturalmente ai fini della prevenzione sarà anche importante che il cane eviti contatti con degli animali selvatici o con dei randagi: una efficace profilassi, a questo proposito, la si può fare con un
semplicissimo e umile guinzaglio per cani .