Cani viziati e l’industria milionaria del superfluo

Cani viziati

Cani viziati e l’industria milionaria del superfluo

Cani viziati – i nostri cani sono sempre più viziati! gli articoli di lusso per cani hanno sempre più successo e il pet business è diventato ormai un mercato milionario.
I cani non sono… esseri umani. Forse bisognerebbe partire da questo assunto elementare per porre rimedio ai guasti del carattere canino che vediamo in mostra tutti i giorni sulle nostre strade. Cani capricciosi e disubbidienti, nevrotici, ingestibili: e la colpa ovviamente non è loro, ma dei padroni (schiavi?), che li hanno tirati su come se fossero bambini, ovvero esseri umani, dimenticando appunto la verità basilare di cui sopra, e cioè che i cani sono animali. Animali fantastici, certo, e che hanno subito pesantemente l’influenza umana (perfino nella loro morfologia: cos’ha a che fare il cane chihuahua col progenitore lupo?), ma sempre animali.

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Cani viziati: istinti primari

Se dessimo retta agli istinti primari dei cani, li dovremmo lasciare in compagnia dei fratelli della cucciolata. Questo perché, di base, i cani non vorrebbero altro che crescere in compagnia dei loro fratelli e avere loro come compagni per tutta la durata della vita.
Ma ciò, lo sappiamo, non accade praticamente mai: i cuccioli vengono separati da piccoli ed entrano a forza nel mondo di un compagno umano che di fatto li rende suoi prigionieri.
Accade dunque che queste meravigliose creature non imparino quasi mai a sopravvivere da sole: non riescono quasi mai a diventare esseri indipendenti, come invece sarebbe nel loro destino“naturale”.

 

Cani viziati: intelligenti, ma non troppo

Insomma, ne facciamo creature dipendenti da noi e quindi fortemente inclini a un comportamento che non è esagerato definire come da parassiti. I cani accettano di obbedire a ogni comando, anche il più stupido e assurdo, perché hanno imparato che questo è nel loro interesse, perché altrimenti, cioè se non compiacessero il loro padrone in tutte le maniere, non riuscirebbero a cavarsela da soli. Secondo alcuni, questa predisposizione all’obbedienza interessata è anche facilitata dal fatto che i
cani in realtà non sarebbero così intelligenti come ci piace immaginarli. Sarebbero intelligenti quel tanto che basta per compiacere il loro padrone, ma non molto di più.
Ma a noi piace pensarli come più intelligenti di quel che sono anche perché su questa immagine mentale che ci siamo fatti dei nostri amici a quattro zampe si è andata costruendo nei decenni una vera e propria industria. Un’industria miliardaria che in fondo si basa sulla carenza di relazioni e di affetto che molto spesso colpisce l’uomo moderno, soprattutto quello che vive nelle grandi città.

Cani viziati: c’è chi reagisce

Ma non tutti sono rassegnati a questo andazzo, c’è anche chi si è messo in testa di propugnare il ritorno a una “cinofilia naturale”, ovvero a un rapporto sano col nostro cane: un rapporto che parta dal presupposto che il cane è un animale e che trattarlo da essere umano gli fa male. Purtroppo non è infrequente che il cane di casa si rivolti contro il suo padrone (o contro i suoi figli): questo accade perché alla povera bestia si è negato il soddisfacimento di istinti primari e così se ne è rovinata la crescita. Sono animali che hanno problemi, che hanno un carattere non equilibrato e che a volte, appunto per questo, “sbroccano”, se ci passate il termine: le conseguenze possono essere
tragiche.

Cani viziati: l’industria del superfluo

Si diceva dell’industria, per le nostre strade non è insolito vedere cani che vanno in giro con un collare di brillanti o col cappottino. E ci sono mangimi per gli animali che non sfigurerebbero sulla tavola del migliore ristorante, come per esempio quelli al cervo o ai mirtilli. Discutibile per lo meno! Secondo chi sostiene il ritorno a un rapporto più sano ed equilibrato col cane, tutto questo è perfettamente inutile. I cani, sostengono questi cinofili sui generis, non hanno alcun bisogno di mangimi e quant’altro. S’è visto infatti che in alcuni contesti in cui sostanzialmente non vengono addomesticati (per lo meno non come da noi) i cani si cibano di quello che trovano in giro, che in genere non è molto, ma
si è anche visto che questi animali sono in genere molto più in forma dei loro cugini umanizzati. In effetti un cane può condurre una vita perfettamente sana anche solo cibandosi di scarti crudi delle macellerie e di pane secco: s’è visto che i cani cui si fa seguire questa “dieta” in genere stanno molto bene fisicamente, non si ammalano, hanno un bel pelo e campano più a lungo dei loro “fratelli” più viziati. Ora magari non diciamo di arrivare a tanto, ma come sempre la strada giusta sta nel mezzo.

Cani viziati: l’educazione

Sul fronte della cosiddetta educazione del cane, l’opinione dei sostenitori di questa nuova e inedita cinofilia è radicale: “educare” un cane non serve a nulla. Non ha senso insegnargli comandi come “siedi” e “resta”. Meglio che l’animale si sieda quando ne ha voglia e si corichi quando è stanco.

Cani viziati: l’amore è un’illusione?

Sul fronte dell’amore dei cani per il loro padrone, l’opinione di questi cinofili un po’ estremi è piuttosto netta: secondo loro quello che per noi sono manifestazioni di “amore” del cane per il suo padrone in realtà non sono altro che comportamenti biecamente interessati. Per il cane il padrone non è che una riserva di cibo: mostrarsi affettuosi nei suoi confronti è quindi una pura strategia di sopravvivenza, tant’è vero che – sempre secondo questi “nuovi” cinofili – i cani randagi di solito non sentono alcun bisogno di ricevere attenzioni dagli esseri umani. Un pensiero estremo che ci limitiamo a riportare ma che sinceramente non ci sentiamo di condividere.

Cani viziati: consigli pratici

Fin qui s’è detto in sostanza di come superare l’attuale cinofilia “umanizzante”, ma forse, nell’attesa di questa rivoluzione copernicana, è bene anche tener conto di qualche consiglio pratico da seguire qui e ora. Per esempio: non guardare mai negli occhi il cane quando si comporta male. È facile infatti che l’animale interpreti lo sguardo come una sfida e che quindi si senta incoraggiato a insistere nel suo comportamento inopportuno.
È un pò come coi bambini. Se vi si avvicina cercando di ricevere le vostre attenzioni, cercate di ignorarlo. Piano piano imparerà che comportandosi male non riceve le coccole che cerca e quindi smetterà. Si tratta di dimostrare al cane che se non insiste è più facile che ottenga ciò che vuole. È chiaro che per essere efficace un comportamento del genere da parte vostra non dovrà conoscere eccezioni. Perché è ovvio che se una volta lo ignorate e l’altra gli date retta, la povera bestia non saprà più come regolarsi.

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