Gatti mangioni: dobbiamo preoccuparci?

Gatti mangioni

Gatti mangioni: che fare?

Gatti mangioni – Mettiamo il caso che il vostro gatto abbia cominciato a mangiare più del suo solito e decisamente più del normale. Lì per lì non ci avete dato molto peso, ma adesso state cominciando a preoccuparvi. Non è che il vostro amico a quattro zampe ha qualcosa di serio che non va?
Qui di seguito vi diamo alcune dritte che forse potranno fugare alcuni dubbi e aiutarvi a prendere decisioni sensate su una eventuale terapia cui sottoporre il vostro micio.

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Gatti mangioni: le cause.

In generale occorre distinguere tra due ordini di cause, quando ci si trova di fronte ad un aumento significativo, o meglio dire smodato, nell’appetito del vostro gatto. È chiaro infatti che se la causa è comportamentale/psicologica, l’approccio sarà di un certo tipo, mentre se la causa dovesse essere riconducibile a una sottostante malattia organica, dovrà essere di tutt’altro genere.

Gatti mangioni: la polifagia

Nei gatti domestici si chiama “polifagia” la condizione clinica in cui un gatto accresce il suo consumo giornaliero di cibo a un punto tale da apparire famelico per quasi tutto il tempo. Di solito tale condizione è associata anche a polidipsia e poliuria.
Questo quadro clinico può essere determinato da circostanze differenti ed è importante scoprire, come già anticipato, se l’accresciuto consumo di cibo dipenda da una condizione psicologica del gatto oppure da una malattia.
Se la ragione è di tipo psicologico, può trattarsi di un comportamento appreso che ha condotto il micio all’obesità.

Gatti mangioni: quando la causa è organica

Ma può essere anche che la causa sottostante sia organica e in questa ipotesi è facile osservare due sintomi opposti, ovvero o un acquisto significativo di peso oppure una altrettanto significativa diminuzione. La polifagia può colpire sia i gatti che i cani.

Gatti mangioni: sintomi e tipi di polifagia

I sintomi che normalmente si accompagnano alla polifagia possono essere i seguenti: obesità, aumento di appetito, aumento o perdita di peso, polidipsia, poliuria, difficoltà nell’assorbimento del cibo. Le cause: se la polifagia è legata a problemi comportamentali, la causa sottostante può avere a che fare con l’invecchiamento dell’animale. È noto infatti che alcuni gatti quando invecchiano diventano estremamente ingordi e affamati.
Peraltro può anche essere possibile che tale condizione sia dipesa da alcuni tipi di medicine che solitamente vengono prescritte ai gatti.
Ma la polifagia può anche essere il risultato dell’emergere di una condizione diabetica. Spesso infatti l’organismo del gatto diventa incapace di assimilare gli zuccheri.
I livelli ematici di questi ultimi possono abbassarsi anche come conseguenza diretta di tumori legati all’insulina che il gatto potrebbe aver sviluppato: ciò ha un impatto diretto sul suo appetito. È anche possibile che il gatto sviluppi problemi di assorbimento dei nutrienti nel suo tratto gastrointestinale, il che ovviamente può condurre a una perdita di peso e ad un aumento dell’appetito. Le ragioni possono essere varie: processi infiammatori dell’intestino, deficienze insuliniche, cancro dell’intestino.
Un malassorbimento può determinare problemi di salute a causa del mancato apporto di alcuni nutrienti specifici.

Gatti mangioni: la diagnosi

Di fronte a un gatto che presenta uno smodato aumento dell’appetito, il veterinario di solito prescriverà accertamenti quali esami del sangue, delle urine, radiografie ed endoscopia. Potrà anche disporre dei test sugli organi: è infatti possibile valutare la funzionalità di organi importanti del gatto quali fegato e reni.
Si tratta di esami comunque importanti, anche in assenza di polifagia, perché questi test permettono di stabilire se l’animale non sia colpito da eventuali disordini endocrini, magari legati all’insulina. È possibile ad esempio riscontrare livelli anormali di zuccheri nel sangue, ovvero ipoglicemia, e questo, come già accennato, può dipendere da alcuni particolari tumori che producono insulina. Sarà anche importante procedere a un esame del sangue, per verificare che non siano presenti agenti infettivi e che il gatto non abbia sviluppato anemia o una qualunque infezione dei vasi. La mancanza di questi segnali può condurre il veterinario a concludere che la polifagia del nostro gatto sia dovuta a problemi di comportamento e non organici.

Gatti mangioni: proteine nel sangue

Il vostro veterinario potrà anche suggerire analisi delle urine per accertare se il gatto non perda un’eccessiva quantità di proteine con la minzione. Un esame delle urine può anche servire a stabilire se ci siano infezioni del tratto urinario o infezioni negli organi escretori, come per esempio la vescica. L’esame, inoltre, sarà utile anche per stabilire la quantità di zuccheri nelle urine: si tratta di un valore che spesso indica che il gatto soffre di diabete.
Il dottore potrà anche valutare di condurre una esplorazione in endoscopia: con questo tipo di esame è anche possibile raccogliere campioni di tessuto dallo stomaco o dal duodeno. Su questi campioni è poi possibile effettuare una biopsia.

Gatti mangioni: trattamento e cura

Una volta che la polifagia sia stata appropriatamente diagnosticata, il veterinario vi sottoporrà un piano di cura disegnato in modo tale che voi possiate prendervi cura del vostro animale a casa. Le malattie legate al tratto gastrointestinale possono migliorare con un cambio di dieta oppure con una cura per bocca.
Se la polifagia è invece legata al diabete, potranno essere necessarie iniezioni giornaliere di insulina. Se poi il veterinario dovesse concludere che la polifagia è di origine comportamentale, allora si potranno prendere delle misure per cambiarne il comportamento. Si potranno aggiungere fibre alle razioni giornaliere e si potrà controllarne la quantità, magari dividendole in porzioni più piccole nel corso della giornata. Dovrete naturalmente fare in modo che il gatto assuma le sue medicine agli
orari prescritti. È chiaro infine che anche dopo che il problema sarà stato risolto dovrete sempre sorvegliare le abitudini alimentari del vostro micio e seguire il piano di nutrizione il più possibile salutare che avrete concordato col veterinario.

Gatti mangioni: come prevenire

Se la polifagia è provocata da scorrette abitudini alimentari, è possibile prevenirne i sintomi aggiustando in maniera opportuna la routine giornaliera del gatto, in modo da evitare che l’animale sia indotto ad aumentare di nuovo il suo consumo di cibo.
Se poi la condizione è provocata invece da una malattia organica sottostante, allora sarà cruciale tenersi in costante contatto col vostro veterinario di fiducia, che vi fisserà appuntamenti e controlli periodici per tenere sotto controllo il quadro clinico.