Leishmaniosi cane: profilassi e accortezze da seguire

Leishmaniosi cane

Leishmaniosi cane – c’entra pure il global warming. In rete si possono trovare cifre relative alla Spagna dalle quali si può concludere che c’è un aumento nella proliferazione
dell’agente vettore della leishmaniosi, il flebotomo, (zanzare, pericoli e rimedi) ciò a causa del cosiddetto “global warming”, ovvero il cambiamento planetario del clima. La cosa ha portato, in Spagna, ad un aumento dei cani infettati dalla malattia ed è da ritenere che la situazione non sia molto diversa nel nostro Paese. Ma intanto, vediamo di rammentare a noi stessi che cos’è questo morbo di cui stiamo parlando.

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Leishmaniosi cane: che cos’è?

Leishmaniosi cane – La leishmaniosi è un morbo provocato nel cane da un protozoo parassita del genere Leishmania e trasmesso attraverso il morso della femmina dell’insetto flebotomo (in inglese “mosca della sabbia”). Nei cani l’agente principalmente responsabile è il cosiddetto “Leishmania Infantum”: i cani ne sono il vettore fondamentale, se si parla di leishmaniosi umana. La malattia è potenzialmente fatale sia nei cani che negli esseri umani. Nei cani colpisce sia gli organi interni che la pelle. La leishmaniosi canina è una malattia endemica in più di settanta Paesi. È prevalente nell’Europa meridionale, nonché in Africa, Asia e America latina; sporadicamente si osserva anche negli Stati Uniti. Per via delle comunicazioni aeree e marittime, può costituire un problema di salute pubblica anche in Paesi in cui non è endemica.

Leishmaniosi cane: come si trasmette al cane

Leishmaniosi cane – Si ritiene che il modo più comune di trasmissione della malattia al cane avvenga attraverso il morso del flebotomo, ma di recente si è osservato che può anche essere trasmessa per via cosiddetta “verticale”, cioè dalle cagne ai loro cuccioli, e anche “orizzontale”, cioè per contatto sessuale, anche se in questo campo le opinioni differiscono (consigli veterinari: il cane non trasmette leishmaniosi).

Leishmaniosi cane: i sintomi

Leishmaniosi cane – Il periodo di incubazione della leishmaniosi può variare tra i tre e i diciotto mesi. Occasionalmente, però, si è osservato che la malattia può rimanere asintomatica per molti anni. Alcuni cani sono particolarmente resistenti e anche se vengono morsi non manifestano mai i sintomi della malattia, sempre che siano ben alimentati e non sottoposti a stress. Questa resistenza ha probabilmente una spiegazione genetica e può dare luogo allo sviluppo di portatori asintomatici. È per questo che è consigliabile sottoporre il nostro cane a una visita almeno annuale per controllare che non sia stato infettato dal flebotomo. Anche se la leishmaniosi può colpire qualunque tipo di cane, si possono osservare delle differenze per razza, sesso ed età. I cani che hanno più probabilità di prendere la leishmaniosi sono i maschi dei pastori tedeschi e i boxer e gli esemplari di meno di tre anni. La leishmaniosi canina è un malattia con una grande variazione nelle sue manifestazioni cliniche: si può andare da limitate lesioni cutanee a un crollo sistemico degli organi interni. Nei cani ce ne sono due tipi: la viscerale e la cutanea. Il sintomo più comune è la perdita del pelo, specie intorno agli occhi, alle orecchie e al naso. Con la progressione della malattia, si nota anche una perdita di peso. Si osservano anche ingrossamento delle ghiandole e una eccessiva crescita delle unghie, come anche lesioni cutanee che non vanno via, specie alla testa e alle zampe. E poi:
atrofia muscolare, letargia, zoppia, infiammazione alle articolazioni…

Leishmaniosi cane: è possibile una profilassi?

Leishmaniosi cane – Poiché il vettore primario della leishmaniosi è l’insetto flebotomo, un modo di tenere sotto controllo la malattia è evitare per quanto possibile di andare nei Paesi in cui è più facile trovarlo. Se al cane non viene somministrata alcuna protezione, l’animale ha più del 20 per cento di probabilità di prendersi la malattia. Il rischio poi aumenta se il cane vive in campagna o alla periferia di una città, nel caso si trovi in regioni calde in cui è probabile che la bestia rimanga fuori casa anche la notte. Come si diceva sopra, è consigliabile sottoporre il cane a una vista veterinaria almeno una volta l’anno, soprattutto se sappiamo, o abbiamo il sospetto, che l’animale provenga da un
Paese in cui la leishmaniosi è endemica o se ci siamo andati in vacanza di recente
insieme a lui. Occorre anche considerare se il cane ha ricevuto trattamenti con immunosoppressori, perché questo può favorire l’insorgere del morbo.
Si può anche consigliare un esame sierologico nel periodo dell’anno in cui il vettore è più attivo (da metà ottobre). Pure consigliabile è applicare dei repellenti sul cane: nel farlo seguite però attentamente i consigli del vostro veterinario. A questo scopo si possono usare per esempio speciali collari o anche delle pipette per l’applicazione del farmaco antiparassitario. Ciò dovrebbe tenere lontani i flebotomi. Gli ultimi collari entrati di recente nel mercato hanno dimostrato di essere piuttosto efficaci contro i morsi della mosca della sabbia: addirittura nel 95 per cento dei casi. Nei canili, poi, sarà bene spruzzare insetticidi a lunga persistenza e anche applicare delle reti alle finestre per tenere fuori i flebotomi. È anche consigliabile evitare di lasciare che il cane dorma fuori di notte o comunque passi del tempo in posti dove è possibile che possa venire a contatto con l’insetto vettore. Dato che, come abbiamo ricordato sopra, si è osservata anche una trasmissione verticale (da cagna a cucciolo), come mezzo di profilassi è anche ipotizzabile la sterilizzazione. Le misure di profilassi viste sopra (collare, pipette, insetticidi) vanno usate sempre e con regolarità, non importa che il cane sia malato o che non mostri alcun sintomo. Come abbiamo visto sopra, questo non garantisce affatto che il cane non possa aver preso comunque il morbo. Questo sia per il suo bene che per quello degli altri cani e delle persone.

Leishmaniosi cane: c’è anche il vaccino

Leishmaniosi cane – Esiste un vaccino contro la leishmaniosi (vaccino per cani). È indicato per l’immunizzazione di cani dai sei mesi di età in avanti, allorché gli esami diagnostici abbiano dato risultato negativo per la leishmaniosi. Esso riduce la probabilità di infezione e attenua la severità dei sintomi in caso di contatto col parassita.

Leishmaniosi cane: la diagnosi

Leishmaniosi cane – Il modo più comune per diagnosticare la leishmaniosi del cane è un test sierologico, ma va notato che non sempre l’esame del siero si dimostra affidabile quando il morbo è ai suoi primi stadi di incubazione. In questa fase, infatti, la conta degli anticorpi può essere ancora molto bassa.