
I gatti, lo sappiamo, sono animaletti con un caratterino piuttosto indipendente. A differenza dei cani, possono campare benissimo anche senza di noi e se e quando ci vengono intorno è esclusivamente alle loro condizioni, prendere o lasciare.
Date queste caratteristiche, non è un’evenienza molto rara che un micio si spazientisca con noi umani, e questo anche se si tratta del suo padrone, ovvero quell’essere che gli riempie la ciotola di croccantini tutti i santi giorni.
Beh, mangime o non mangime, a volte la pazienza dei mici ha la miccia piuttosto corta e allora guai a lisciare loro il pelo per il verso sbagliato.
In termini antropomorfici, un cane è come un schiavo che arriva perfino a umiliarsi per compiacere il padrone. Il gatto invece è il gran signore che ti concede la sua amicizia se, quando e come gli va, quindi occhio a come lo trattate.
Dato che non siamo ancora in grado di leggere la sua “mente”, può quindi accadere abbastanza facilmente che per un qualche motivo lo facciamo spazientire e allora sono graffi, miagolii irritati, morsi perfino.
Ci sono molti e svariati modi in cui potete fare perdere la pazienza al vostro gatto, il più delle volte inavvertitamente. Ve li elenchiamo qui di seguito, così avete a disposizione una sorta di vademecum con l’indicazione di quello che non dovete fare se volete andare d’accordo col vostro piccolo e assai permalosetto felino (gatto da le spalle).
Gatto offeso: almeno otto modi in cui potete farlo arrabbiare
Non guardarmi negli occhi. Sia i gatti che i cani in genere non sopportano di essere fissati negli occhi. Questo perché, ci spiegano gli etologi, sia i cani che i gatti vedono nel prolungato contatto visivo un comportamento minaccioso, un atto di aggressione. Fissarlo negli occhi, lo mette in ansia e quindi scatena una reazione di fastidio e di paura.
Un approccio migliore, se proprio dovete fissarlo, è quello di chiudere i vostri occhi per pochi secondi e poi riaprirli guardando da un’altra parte, o semplicemente distogliere lo sguardo una volta che il gatto incontra il vostro sguardo. Questo gli comunicherà che non siete una minaccia.
Gatto offeso: piantala di toccarmi
Alcuni mici adorano essere coccolati, accarezzati, vezzeggiati, ma altri proprio non lo sopportano. A volte permettono al padrone di coccolarli per un po’, ma poi fanno chiaramente capire che “basta così, piantala di farmi le moine”. A volte il gatto si irrita perché lo coccolate nella maniera sbagliata. Di solito il modo giusto è accarezzarlo con la mano aperta sulla schiena, le spalle e la testa, ma non bisognerebbe mai toccare le zampe, la coda o la pancia (anche se alcuni mici adorano essere accarezzati sulla pancia: come s’è detto, dipende dal carattere del gatto, non sono mica tutti uguali…).
Gatto offeso: mettimi giù, stupido!
Anche qui, alcuni gatti amano essere presi in braccio e coccolati, altri invece proprio non lo sopportano. Altri ancora invece riescono a tollerarlo solo per pochi minuti. Non è difficile accorgersi di quando il micio ne ha avuto abbastanza: se agita la coda e appiattisce le orecchie contro la testa, allora è arrivato il momento di rimetterlo giù.
Il modo migliore per prendere in braccio un gatto è mettergli una mano sotto il torace e l’altra a sostegno delle zampe posteriori. Tenetelo con leggerezza contro il vostro corpo, così che il gatto si senta al sicuro. Se recalcitra, guarda verso il pavimento, agita la coda o appiattisce le orecchie, allora lasciatelo andare velocemente, ma anche con gentilezza (come farsi perdonare da un gatto).
Gatto offeso: quella roba lì non la metto
Ci sono strani esseri umani che amano addobbare il gatto come se fosse un cristiano: gli mettono berretti, occhiali, sciarpe, maglioncini e quant’altro. Per voi la cosa può anche essere divertente, ma state certi che per Micio la faccenda è una scocciatura suprema e non mancherà di farvelo capire.
Gli unici gatti che possono gradire (e solo fino a un certo punto) di essere addobbati come un albero di Natale sono quelli senza pelo, che per ovvi motivi d’inverno hanno bisogno di essere protetti contro il freddo. Gli altri di solito non ne vogliono proprio sapere, e assai giustamente, dal loro punto di vista.
Gatto offeso: quando si mangia?
Di solito i gatti amano che il loro padrone sia costante nelle sue abitudini. Se lo avete abituato a mangiare tutti i giorni più o meno alla stessa ora, un cambiamento nella routine quotidiana non sarà molto ben accetto e il gatto ve lo mostrerà piuttosto plasticamente, per esempio miagolando energicamente, come minimo.
Cercate di dare da mangiare al gatto sempre alla stessa ora alla mattina e poi anche alla sera. Riempire la ciotola di continuo in linea generale è sconsigliabile, perché può contribuire a determinare problemi di obesità.
Gatto offeso: la mia lettiera è sporca
I gatti sono creature che amano molto la pulizia, come ognun sa. Se la sua lettiera non viene pulita regolarmente, se puzza, il gatto alla fine manifesterà il suo disappunto andando a fare i suoi bisogni da un’altra parte. Questo vale in particolare se si tratta di gatti anziani, che hanno la tendenza a diventare sempre più schizzinosi con l’avanzare dell’età.
Se volete che il gatto continui a servirsi della lettiera, fate in modo di pulirla per bene tutti i giorni. Almeno una volta la settimana, inoltre, bisognerebbe lavarla con sapone e acqua calda. Una volta ogni quindici giorni, invece, se la tenete fuori casa.
Gatto offeso: che diavolo è quello?
Se il vostro micio è abituato a essere il padrone assoluto della casa, potrebbe non prenderla molto bene se ad un certo punto decideste si accogliere un cane.
I cani sono grossi, rumorosi e ingombranti: il gatto potrebbe non avere tutti i torti nel manifestare in maniera eloquente il suo disappunto.
Se proprio non potete fare a meno di un cane, assicuratevi che il gatto possa abituarsi a poco a poco alla sua presenza, soprattutto lasciandogli sempre adeguate vie di fuga in caso proprio non ne voglia sapere.
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