
Cane quando sterilizzare – Uno dei momenti senz’altro più divertenti e piacevoli nella pratica clinica di tutti i veterinari è la prima visita dei cucciolotti. Quella è l’occasione per stabilire le basi di una lunga e felice relazione, sia col cane che col padrone.
In quell’occasione di toccano molti argomenti fondamentali per la salute del cucciolo: le vaccinazioni, l’eventuale sverminatura, la dieta (dieta crudista del cane).
Durante questa fatidica prima visita una delle domande che i veterinari si sentono rivolgere più spesso è “Quando dovrò farla sterilizzare?” o “Quando dovrò farlo castrare?”
La risposta quasi certamente sarà: “Tra sei mesi”. Vediamo perché proprio intorno ai sei mesi.
Cane quando sterilizzare: di che stiamo parlando, esattamente?
Cane quando sterilizzare – La sterilizzazione della femmina, che in veterinaria si chiama ovario-isterectomia, consiste nella rimozione chirurgica delle ovaie e dell’utero delle cagne.
Mentre la rimozione delle sole ovaie sta diventando la tendenza prevalente nel resto del mondo, negli Stati Uniti la procedura più frequente è ancora oggi la rimozione sia delle ovaie che dell’utero.
Nei cani le ovaie sono collocate vicino ai reni e l’utero si estende dalle ovaie fino alla cervice.
Una ovario-isterectomia è un’operazione chirurgica di non poco conto e come tutti gli interventi comporta rischi e benefici.
La castrazione, d’altro canto, riguarda i maschi e consiste nella rimozione dei testicoli. A meno che il cane non soffra di ritenzione testicolare (criptorchidismo), la castrazione non richiede normalmente di invadere la cavità addominale. Si tratta di un’operazione seria, certamente, ma non così invasiva e “pesante” come una ovario-isterectomia.
Cane quando sterilizzare: le dimensioni contano
Cane quando sterilizzare – La ragione principale per la quale i veterinari consigliano la sterilizzazione all’età di sei mesi ha a che fare con l’anestesia. Da questo punto di vista, i cani piccolini possono rappresentare una sfida complicata per quanto riguarda la regolazione della temperatura e i rischi dell’anestesia.
Peraltro va anche detto che al giorno d’oggi le procedure e i protocolli clinici sono piuttosto consolidati e ci sono cliniche veterinarie che eseguono queste operazioni su base routinaria anche su cuccioli di solo tre mesi di età.
I cani grossi (grossi cani pelosi), d’altro canto, possono rivelarsi molto più complicati quando si tratta di sterilizzarli. Non solo la loro cavità addominale è più larga e profonda, ma l’irrorazione sanguigna è molto più consistente e il grasso eventualmente presente nell’addome più difficile da gestire.
Diciamo che in generale è molto più agevole sterilizzare una cagnolina di sei mesi che una cagna di cinque anni e del peso di quaranta chili. Non solo l’intervento è più difficile, ma aumentano anche i rischi di complicazioni. Stessa cosa per quanto riguarda i maschi.
Va però detto che al giorno d’oggi sia le sterilizzazioni che le castrazioni sono operazioni abbastanza comuni. Se vi rivolgete a uno studio molto frequentato, i rischi di complicazioni diminuiscono in maniera statisticamente significativa, dato che più interventi si eseguono e più aumenta il livello di esperienza e preparazione dell’equipe chirurgica (questo vale anche per gli esseri umani: se dovete sottoporvi a un intervento importante, è meglio rivolgervi all’ospedale del capoluogo della vostra regione piuttosto che a quello della vostra piccola città).
Nel caso dei maschi la castrazione comporta (in confronto alla sterilizzazione) rischi maggiori quando è condotta sui cuccioli, ma, come s’è detto ormai più volte, ormai queste procedure chirurgiche sono routine.
Cane quando sterilizzare: gli ormoni
Cane quando sterilizzare – Un’altra ragione per la quale i veterinari di solito consigliano di sterilizzare la cagnoline all’età di sei mesi è che eseguire questa operazione prima che l’animale abbia il primo estro può ridurre in maniera significativa il rischio che contragga un tumore mammario.
Mentre le cagne sterilizzate prima del loro primo estro presentano una incidenza del cancro alla mammella dello 0,5 per cento, questo numero aumenta al 26 per cento per le cagne sterilizzate dopo il secondo estro e l’incidenza complessiva è di sette volte più alta se si fa il confronto tra femmine sterilizzate e femmine intatte (a favore delle sterilizzate).
La sterilizzazione ha un ruolo significativo anche con riguardo alla piometra, che è una infezione potenzialmente letale dell’utero: s’è visto infatti che nelle femmine non sterilizzate la malattia si sviluppa in almeno un quarto degli esemplari quando toccano i dieci anni di età.
È ovvio che un cane privo di ovaie, utero o testicoli non può sviluppare un tumore in queste regioni.
Un altro effetto diciamo “ positivo” delle procedure che stiamo considerando è che un cane sottoposto a castrazione non risente degli effetti del testosterone come un cane intatto. Questi animali saranno meno aggressivi con maschi della loro specie, meno inclini ad allontanarsi da casa e quindi anche meno suscettibili a essere vittime di incidenti stradali.
Va anche considerato che ci sono ricoveri temporanei per cani che non accettano animali non sterilizzati.
Cane quando sterilizzare: i rischi
Naturalmente, come in tutte le cose, i vantaggi vanno sempre confrontati coi potenziali svantaggi e in questo caso con i rischi per la salute del cane.
Studi recenti, infatti, sembrerebbero aver dimostrato un inquietante legame tra sterilizzazione delle femmine e castrazione dei maschi effettuata in giovane età, ovvero prima della maturità sessuale, e malattie anche gravi come osteosarcomi e linfomi.
C’è peraltro da dire che si tratta di studi sui quali non c’è ancora un consenso unanime nella comunità scientifica. Diciamo che è opportuno che si continui a studiare a fondo su questi presunti legami tra queste pratiche mediche e quei problemi di salute.
Due condizioni mediche che senz’altro hanno un legame con la sterilizzazione sono invece l’incontinenza urinaria e l’obesità. Peraltro nessuno sa con certezza perché l’obesità è più frequente nelle femmine sterilizzate, dato che gli studi non hanno mostrato cambiamenti nel metabolismo dopo queste operazioni.
Va però anche detto, infine, che entrambe queste condizioni sono abbastanza trattabili. L’incontinenza con delle medicine, l’obesità con una dieta più sana, oltre che ridotta nelle quantità, e con l’esercizio fisico.